Vietato usare i Social, scatta il licenziamento con giusta causa: anche se hai la febbre e sei a casa in malattia | Il capo può licenziarti all’istante

Usare i social potrebbe farti perdere il lavoro? Scopri ora cosa fare per tenere il posto con le ultime novità. (Canva Foto) - insolenzadir2d2.it
Usare i social potrebbe farti perdere il lavoro? Scopri ora cosa fare per tenere il posto con le ultime novità.
Il terrore di perdere il lavoro a causa di un post sui social media potrebbe essere una realtà presente. Un commento impulsivo, una foto fuori luogo, un’opinione controversa possono trasformarsi in un incubo. La linea tra vita privata e professionale si assottiglia, e ogni contenuto condiviso può essere scrutinato, con conseguenze severe.
La reputazione online è diventata una parte della tua immagine professionale. Le aziende monitorano la presenza dei dipendenti sui social. Il clima di controllo potrebbe generare ansia e autocensura. In tanti potrebbero pensare di evitare per paura di ripercussioni sul posto di lavoro.
La viralità dei contenuti digitali amplifica ogni errore. Ciò che nasce come un innocuo sfogo può diventare un caso mediatico, e danneggiare non solo il singolo, ma anche l’immagine dell’azienda. Il licenziamento per condotta non idonea sui social potrebbe non essere un’eccezione.
I social, nati per connettere, diventano un potenziale campo minato. Il confine tra libertà di espressione e responsabilità professionale è sottile, e l’errore può costare caro. Cosa sta succedendo e cosa fare per difenderti? Scoprilo ora!
Come funziona
Sul posto di lavoro, e durante i periodi di assenza per malattia, non si può agire con totale libertà, come ha rivelato un caso recente che ha visto la Corte di Cassazione esprimersi. La legge tutela il lavoratore, ma impone anche precisi doveri.
Se un dipendente, mentre è assente per motivi di salute, svolge attività che potrebbero rallentare o impedire la sua guarigione, il datore di lavoro può intervenire con sanzioni disciplinari, che possono arrivare fino al licenziamento. Cosa è successo?

Il caso
La Corte di Cassazione ha spiegato in una sentenza che se sei in malattia e fai attività che non sono compatibili con la tua guarigione, il tuo datore di lavoro può sanzionarti, e può arrivare anche al licenziamento. Vale anche se non c’è stato un vero peggioramento della tua salute o se poi riprendi subito a lavorare. La notizia è stata riportata da studioscicchitano.it.
Non c’entra se l’attività ti ha peggiorato, ma il fatto che fai cose contrarie al tuo recupero, e così sei venuto meno ai tuoi doveri di correttezza e buona fede verso l’azienda. Tieni a mente che, anche in malattia, devi rispettare gli obblighi del tuo contratto. Non c’è un divieto totale di fare altro, ma le attività che svolgi non devono ostacolare o ritardare la tua guarigione, altrimenti il licenziamento del datore di lavoro potrebbe essere giustificato.