ULTIM’ORA Garlasco, “C’era una ripresa di me…”: Sempio confessa tutto in diretta | Nemmeno gli avvocati possono più fare nulla

Andrea Sempio in diretta TV a Chi l'ha visto Rai 3

Andrea Sempio in diretta TV a "Chi l'ha visto?" (Screenshot "Chi l'ha visto?" del 22/10/2025 su Rai 3 - Ray Play) - www.insolenzadir2d2.it

Il caso Garlasco torna al centro dell’attenzione pubblica con altri dettagli, dopo oltre 15 anni di silenzi e interrogativi.

Ci sono vicende giudiziarie che, anche dopo decenni, continuano a generare attenzione, discussione e nuovi interrogativi. Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco è uno di questi. A distanza di anni, ogni piccolo sviluppo riaccende l’interesse collettivo e alimenta un racconto mediatico che sembra non avere fine.

L’intera vicenda è entrata nell’immaginario collettivo come uno dei casi più enigmatici e controversi della cronaca italiana recente. La figura della vittima, la dinamica del delitto e le numerose svolte investigative hanno dato vita a un processo di narrazione pubblica che, ancora oggi, divide l’opinione e stimola nuove ipotesi.

Nonostante l’apparente silenzio degli ultimi anni, il nome di Garlasco non ha mai smesso di evocare domande senza risposta. I programmi televisivi, i documentari e le ricostruzioni giornalistiche hanno mantenuto vivo l’interesse.

Il rinnovato coinvolgimento dell’opinione pubblica non nasce soltanto da nuovi elementi, ma anche dalla capacità della vicenda di mettere in discussione le certezze acquisite. Ogni possibile dettaglio, anche se apparentemente secondario, viene riesaminato con attenzione.

Nuove ombre su una vecchia storia

L’attenzione si è riaccesa in seguito alla notizia che Andrea Sempio è ufficialmente indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007.  Un elemento molto dibattuto sui media è uno scontrino del parcheggio di Vigevano, presentato da Sempio come alibi per dimostrare la sua presenza altrove al momento del delitto. Tuttavia, un supertestimone ascoltato dai carabinieri avrebbe affermato che quello scontrino non apparteneva a lui.

Come riportato da Il Giorno di Pavia, la difesa, tramite gli avvocati Liborio Cataliotti e Angela Taccia, ridimensiona il peso dello scontrino, definendolo irrilevante da un punto di vista probatorio. Sottolineano inoltre che nel 2008, quando l’alibi fu presentato, Sempio non fu mai iscritto nel registro degli indagati. Nel frattempo è stata nominata la genetista Marina Baldi come consulente tecnico, che pubblicamente ha espresso la propria convinzione sull’innocenza dell’indagato.

Scontrino mostrato durante la trasmissione Chi l'ha visto Rai 3
Scontrino mostrato durante la trasmissione “Chi l’ha visto?” (Screenshot “Chi l’ha visto?” del 22/10/2025 su Rai 3 – Ray Play) – www.insolenzadir2d2.it

Una frase in diretta e la tensione che riemerge

Nel corso della puntata del 22 ottobre 2025 di Chi l’ha visto?, su Rai Tre, Andrea Sempio ha ribadito la propria versione dei fatti riguardo allo scontrino del parcheggio di Vigevano. “Sì certo, l’ho preso io”, ha dichiarato, quindi, confermando, quanto già sostenuto fin dal 2008. La dichiarazione, registrata prima della diffusione delle notizie sul supertestimone, non è quindi una replica diretta a quanto emerso nei giorni successivi, come affermato dal suo avvocato Liborio Cataliotti. Tuttavia, l’attenzione è esplosa per un’altra frase pronunciata durante l’intervista: “Sarebbe stata una cosa migliore – si è confessato con la trasmissione tv – se avesse destato sospetti all’epoca, tali per cui magari le autorità si mettessero a ricercare nelle telecamere della piazza di Vigevano se effettivamente c’era una ripresa di me quella mattina. Forse sarebbe stato meglio per me”.

Si tratta quindi di un commento amaro su una vicenza che magari avrebbe potuto far luce sulla sua posizione. Quindi, se non esistono riprese video a supporto della validità dello scontrino, gli avvocati non possono fare nulla in questo senso se non continuare a portare avanti la loro tesi con ogni strumento possibile. Infatti, il legale Liborio Cataliotti ha inoltre precisato che non esiste ancora processualmente alcun verbale ufficiale relativo alla presunta testimonianza che smentirebbe il loro assistito. In attesa che gli inquirenti rendano accessibili gli atti, la difesa dovrà tornare a studiare ogni elemento del caso.