UFFICIALE – Scatta la tassa extra per andare in bagno | Da oggi gli esercenti ti mettono fuori lo scontrino se usi il loro WC

Tassa bagno

Tassa per andare in bagno (Canva Foto) - insolenzadir2d2.it

Cosa prevede la legge sulla consumazione obbligatoria nei locali e quali diritti puoi far valere come cliente.

Ti siedi al tavolo, aspetti il menù, guardi il cameriere. Nessuno si avvicina, nessuno ti chiede nulla. Ti senti fuori posto, come se avessi sbagliato qualcosa. Il locale è pieno, ma tu resti invisibile. Ti chiedi se serve una prenotazione.

Ogni sedia sembra riservata, tutti i tavoli sono occupati da chi consuma. Tu osservi, aspetti, provi a capire. Il cameriere passa, non si ferma, non ti guarda. Ti chiedi se puoi usare il bagno, puoi chiedere un bicchiere d’acqua, esiste un obbligo.

Ti alzi, chiedi informazioni, ricevi una risposta secca. Non basta sedersi. Devi ordinare, pagare e rispettare una regola non scritta. Ti senti escluso, giudicato, obbligato. La consumazione obbligatoria diventa una barriera.

Non puoi usare il bagno, non puoi sederti, o ricaricare il telefono. Ogni gesto ha un prezzo, ogni spazio ha una condizione. Ti chiedi se esiste una leggeo puoi contestare la prassi. La risposta arriva, la norma esiste, il limite è chiaro. Di cosa parliamo?

Come funziona

La legge non impone la consumazione obbligatoria. Il locale può chiedere un pagamento solo se il cliente usufruisce di un servizio. Sedersi non basta, ma usare il bagno, occupare il tavolo, chiedere acqua rientra nell’uso degli spazi.

Se il cliente consuma, paga il prezzo indicato. Se non consuma, il locale può invitare ad uscire, ma non può chiedere denaro senza una prestazione. La consumazione obbligatoria resta una prassi, non un obbligo legale. Cosa dicono le ultime sentenze

Bagno ristorante
Bagno ristorante (Canva Foto) – insolenzadir2d2.it

La sentenza del TAR

Chi entra in un locale pubblico non ha diritto automatico all’uso del bagno. La legge non obbliga il gestore a concedere l’accesso ai servizi igienici se il cliente non consuma. Il bagno resta riservato a chi acquista, anche solo un prodotto minimo. Lo chiarisce il Testo Unico delle Leggi sulla Pubblica Sicurezza, che riconosce il diritto solo al cliente pagante. Il locale non può chiedere una tariffa fissa per l’uso del bagno, ma può negarne l’accesso a chi non consuma. Il Comune può stabilire regole diverse, ma in assenza di un regolamento locale, la norma resta valida.

La sentenza del TAR Toscana conferma che l’obbligo di offrire il bagno gratuitamente a chiunque limita la libertà economica. Il locale deve avere un bagno a norma e funzionante, ma può riservarlo solo ai clienti. Se il bagno risulta inagibile o assente, il gestore rischia una sanzione. Il cliente può segnalare la violazione alla polizia municipale. Alcuni comuni, come Parma, impongono l’uso gratuito con cartelli visibili. La regola vale per bar, ristoranti, pub, enoteche e simili. La notizia arriva da Consumatori.it.