UFFICIALE – Da novembre arriva la tassa al chilometro | Chi usa troppo l’auto paga fino a 1.500€ all’anno
Tassa sul chilometro (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it
Una proposta in fase di consultazione potrebbe rivoluzionare il modo in cui si pagano le tasse legate all’uso dell’auto.
Negli ultimi anni, in Svizzera come nel resto d’Europa, l’auto elettrica è diventata simbolo di progresso e sostenibilità. Ma qualcosa sta cambiando. In alcune zone alpine, come l’Engadina, emergono voci contrarie all’elettrico, perfino da categorie insospettabili, come i pescatori locali. Segno che il consenso attorno alla mobilità a batteria non è più così compatto.
Intanto, chi pensava che l’auto elettrica fosse anche una scelta conveniente, oggi si trova a fare i conti con una realtà diversa. Nel 2024 le vendite sono calate rispetto all’anno precedente, anche a causa di una tassa sull’importazione entrata in vigore a gennaio. Un segnale che fa riflettere: senza incentivi, la transizione rallenta.
Un altro nodo riguarda le strade. Chi le usa, le deve anche finanziare, dicono le autorità svizzere. Ed è qui che nasce il problema: se i veicoli a combustione pagano tramite le accise sui carburanti, le elettriche finora hanno circolato “gratis”. Un disequilibrio che, secondo il governo federale, non può più continuare.
Da qui l’idea di rivedere le regole. Non si tratta solo di far quadrare i conti, ma anche di ristabilire un principio di equità. Chi percorre più chilometri e consuma più infrastrutture, dovrebbe contribuire di più. E così, si prepara una novità che potrebbe cambiare tutto.
Una proposta che fa discutere
La Svizzera ha messo sul tavolo una nuova tassa destinata agli automobilisti elettrici. Per ora è solo una proposta, ma la consultazione è già partita e andrà avanti fino all’inizio del 2026. Se tutto andrà secondo i piani, dal 2030 il modo di pagare per usare l’auto cambierà radicalmente. Come riporta Vai Elettrico, ci sono due ipotesi in discussione: una tassa basata sui chilometri percorsi, l’altra sull’energia ricaricata.
Nel primo caso, si pagherebbero 5,4 centesimi di franco svizzero a chilometro (poco meno di 6 euro ogni 100 km). L’importo cambierebbe in base al peso dell’auto: più è pesante, più si paga. La seconda opzione invece colpisce la ricarica, con una tariffa fissa di 22,8 centesimi per ogni kilowattora, a prescindere da dove o come avvenga.

Coinvolti anche i modelli più diffusi
Se la misura verrà approvata, tutti i veicoli elettrici in circolazione saranno interessati, anche i modelli più recenti e popolari. Secondo il governo, si tratta di una scelta necessaria per non perdere miliardi di entrate pubbliche legate alle vecchie tasse sui carburanti. E il messaggio è chiaro: chi guida, deve contribuire.
I numeri parlano da soli: nel 2030, il 30% del parco auto svizzero sarà composto da veicoli elettrici. Nel 2040, si salirà al 70%, considerando anche gli ibridi plug-in. Con questa prospettiva, il governo vuole correre ai ripari. Ma la vera domanda è un’altra: questa tassa frenerà davvero la corsa all’elettrico?
