Trovate piramidi più grandi di Giza: insabbiamento storico per nascondere la verità, dopo gli scavi la scoperta spaventosa | Nessuno doveva sapere

Piramidi

Immagine delle piramidi egizie con simbolo di pericolo illustrazione (Canva foto) - insolenzadir2d2

Subito panico da censura archeologica: qualcosa di enorme e volutamente nascosto è riemerso dal deserto egiziano.

Nel vasto paesaggio del deserto egiziano, tra le sabbie immobili e i segreti millenari, ogni granello può nascondere una storia che qualcuno non voleva più raccontare. Negli ultimi decenni, varie scoperte hanno fatto tremare la solidità del racconto ufficiale dell’antico Egitto. Ma mai prima d’ora si era profilata l’ombra di una scoperta tanto scomoda da dover essere, forse, insabbiata fin dall’inizio.

Immagina di sorvolare con un satellite un’area apparentemente desolata e scorgere forme geometriche gigantesche, regolari, fuori posto. Non è una scena da film, ma un episodio reale che ha aperto crepe inquietanti nella narrazione storica. Alcuni esperti indipendenti cominciano a chiedersi: quante verità sono state deliberatamente cancellate?

Chi ha il potere di decidere quale passato possiamo conoscere? Perché alcune testimonianze vengono accolte come oro colato, mentre altre, corredate da immagini, documenti e prove sul campo, vengono bollate come marginali o ignorate? E soprattutto: cosa c’è di così pericoloso in queste scoperte da giustificare un silenzio così ostinato?

I sospetti aumentano quando si riscoprono tracce su vecchie mappe, manoscritti dimenticati, documenti scomparsi. E se le antiche autorità egizie avessero davvero tentato una damnatio memorie, seppellendo tutto sotto metri di sabbia per far scomparire interi complessi piramidali? Come riporta ilnavigatorecurioso.it, questa ipotesi non è affatto campata in aria.

Ipotesi ignorate e immagini satellitari sospette

Nell’agosto 2012, Angela Micol, archeologa indipendente del North Carolina, individuò due potenziali siti piramidali mai catalogati, grazie a Google Earth. Le immagini parlano chiaro: una delle strutture sarebbe quasi tre volte più grande della piramide di Giza. Una scoperta enorme, eppure accolta con un silenzio assordante.

Uno dei complessi, vicino ad Abu Sidhum, è composto da quattro tumuli in allineamento inusuale. L’altro, situato a nord dell’Oasi di Fayum, mostra una grande struttura troncoconica e tre tumuli minori in asse diagonale. Entrambi i siti sono menzionati in almeno 34 mappe e 12 documenti storici, secondo Kamal Medhat El-Kady e Haidy Farouk Abdel-Hamid, noti collezionisti e studiosi egiziani.

Piramide
Immagine di una piramide illustrazione (Canva foto) – insolenzadir2d2

Piramidi più grandi di Giza e damnatio memoriae

Secondo questi documenti, le strutture sarebbero vere piramidi, intenzionalmente sepolte per nasconderle alla memoria collettiva. In particolare nel sito di Fayum, le fonti indicano due piramidi di dimensioni superiori a quelle di Giza, celate con cura millenaria. La spedizione guidata da Mohamed Aly Soliman ha rilevato cocci di ceramica, conchiglie e cavità orientate a nord, tipiche dell’architettura piramidale egizia.

“Abbiamo usato metal detector e rilevato cavità contenenti materiale metallico”, ha affermato Soliman. Alcuni abitanti del posto avrebbero tentato di scavare, ma si sarebbero fermati davanti a una roccia durissima, forse granito. Per la Micol, queste non sono formazioni naturali, ma complesse strutture artificiali occultate da chi temeva il loro significato.