Supermercato, da domani ti chiedono il mutuo o devi lasciare giù la spesa: latte e formaggio li vedi solo col binocolo

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Casse del supermercato (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it

Caos nei supermercati: per comprare questi prodotti devi richiedere un mutuo, adesso i prezzi sono schizzati alle stelle.

Nei banchi frigo dei supermercati italiani c’è un cambiamento che molti consumatori stanno iniziando a notare: prodotti che un tempo riempivano il carrello senza troppi pensieri oggi vengono valutati con più attenzione. Il latte, alimento base per milioni di famiglie, non è più quel bene scontato dal prezzo stabile. Dietro questo mutamento non c’è soltanto il gioco della domanda e dell’offerta, ma una combinazione di fattori globali e locali che sta modificando le regole.

Gli allevamenti, un tempo considerati realtà solide e prevedibili, oggi devono affrontare sfide che arrivano da fronti imprevisti. Le alte temperature prolungate, oltre a richiedere nuovi investimenti per il benessere animale, hanno reso più difficile mantenere costante la produzione. Le mucche, come gli esseri umani, soffrono il caldo e riducono la loro capacità produttiva, incidendo così sulla disponibilità di latte e, di conseguenza, sul prezzo finale.

In questo scenario complesso, anche i formaggi più noti e prestigiosi non sono immuni. I prodotti a lunga stagionatura richiedono una grande quantità di latte e una filiera stabile, due condizioni che negli ultimi anni si sono incrinate.

Il legame diretto tra la disponibilità della materia prima e il costo in scaffale si sta facendo sempre più evidente, con ricadute che toccano anche mercati internazionali e scambi commerciali.

Un aumento che parte dal latte

Come riporta QuiFinanza, negli ultimi due anni il prezzo del Parmigiano Reggiano è salito del 30%, trainato da un latte ai massimi storici. Il caldo anomalo, che un tempo si limitava a poche settimane estive, oggi si protrae per mesi, causando un calo medio del 10% nella produzione. Meno latte significa costi più alti per gli allevatori, già alle prese con spese per ventilatori, sistemi di raffrescamento e tecnologie di mungitura avanzate.

Questo rincaro si riflette inevitabilmente sui formaggi Dop, che necessitano di grandi volumi di materia prima. Il latte spot ha raggiunto picchi di 70 euro al quintale, valori mai visti prima. La domanda, sia interna che estera, resta forte: il Parmigiano Reggiano continua a essere richiesto in mercati come quello statunitense, dove la qualità italiana è un marchio di prestigio.

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Comprare latte al supermercato (Canva foto) – www.insolenzadir2d2.it

Dazi e nuove rotte commerciali

Oltre alle difficoltà produttive, pesano anche le politiche commerciali internazionali. Negli Stati Uniti, il Parmigiano Reggiano è soggetto a un dazio del 20%, con la possibilità di un ulteriore aumento del 10% in futuro. Questo, unito alla svalutazione del dollaro, rischia di complicare le esportazioni. Granarolo, ad esempio, ha scelto di investire in uno stabilimento in Connecticut per produrre mozzarella direttamente sul posto, riducendo l’impatto delle tariffe.

Per ridurre la dipendenza dal mercato americano, si guarda a nuovi orizzonti: Messico, Vietnam, Thailandia e Paesi del Mercosur rappresentano possibili sbocchi alternativi. Anche la Cina si sta affacciando come cliente interessante, soprattutto per prodotti legati alla pasticceria come il mascarpone, trainato dalla popolarità internazionale di dolci come il tiramisù.