“Sto aspettando…”, Claudio Lippi sta molto male: le grida d’aiuto fanno preoccupare | Hanno dovuto prendere una decisione

Claudio Lippi (Rai - youtube screenshot) - www.insolenzadir2d2.it
Alcune parole inaspettate scatenano l’allarme: cosa si nasconde dietro il silenzio della tv su Claudio Lippi.
Succede che, a volte, una frase pronunciata in un certo modo, nel momento sbagliato, faccia più rumore di un comunicato ufficiale. Basta poco. Un’esclamazione, un tono acceso, e subito si immagina il peggio. Una richiesta d’aiuto, senza filtri, ha messo in allarme chi conosce bene quel volto da decenni.
Le ipotesi si sono moltiplicate nel giro di poche ore. C’era chi parlava di un malessere improvviso, chi temeva per le sue condizioni di salute. Del resto, quando si tratta di un personaggio così amato, la preoccupazione scatta automatica. Si è parlato anche di una scelta dolorosa presa da chi, in certi ambienti, ha voce in capitolo.
Nessuna conferma, ma il silenzio che ha seguito quella frase ha alimentato solo incertezze. Chi lo conosce da vicino, o lo ha seguito negli anni, sa che dietro il suo modo pacato possono celarsi tensioni profonde. E che, a volte, è proprio chi sorride di più ad avere bisogno di essere ascoltato.
Poi, qualcosa è emerso. Non una verità assoluta, ma un contesto che ha iniziato a chiarirsi. Si è parlato di rapporti complicati, di porte chiuse, di decisioni prese lontano dai riflettori. E, soprattutto, di un mondo — quello della televisione — che può cambiare in fretta e dimenticare in fretta.
Un’intervista che lascia il segno
Nell’intervista concessa al Corriere della Sera e Giovanna Cavalli, Claudio Lippi ha parlato senza freni. A quasi 80 anni, ha tirato le somme della sua carriera, svelando fragilità che in passato erano rimaste nascoste. Durante i lunghi anni a Buona Domenica, racconta, ha fatto uso di Xanax per gestire gli attacchi di panico. “Mi girava la testa”, ha detto, e spesso doveva aggrapparsi a Laurenti o a Paola Barale per non crollare.
Anche il capitolo su Domenica In con Bonolis non è stato tenero. Quell’esperienza, definita “orrenda”, lo ha segnato. Bonolis, racconta, tendeva a dominare la scena, e lui si sentiva ridotto al silenzio. All’ultima puntata, finse di star male per non presentarsi. Oggi tra loro è tornata una certa cordialità, ma la ferita, si capisce, non si è mai davvero chiusa. Ma non finisce qui.

Un appello ignorato e un’esclusione silenziosa
Ma il punto più forte dell’intervista resta quella voglia, anzi il bisogno, di sentirsi ancora utile, ancora ascoltato. Un grido che è rimasto sospeso, senza risposta. Nel 2023 era stato allontanato dalla Rai per alcune presunte frasi sconvenienti su un dirigente, hanno dovuto prendere una decisione. “Mai dette”, ha chiarito. “C’è una mia querela al tribunale di Roma. Nessuno ha voluto ascoltarmi, nemmeno un usciere mi ha chiamato“.
Oggi quel veto è caduto, dice. “Potrei rientrare, sto qui buono, aspettando che mi chiamino“. Intanto, qualcosa si muove: ha girato un servizio per Le Iene, dedicato alle Rsa. Vive ancora con l’ex moglie Kerima, con cui condivide un legame profondo, anche se diverso. E in tutto questo, quella frase detta a mezza voce continua a risuonare: più che un grido, una richiesta di non essere dimenticato.