Sinner, “Si è ritirato”: a rompere il silenzio è il famoso collega | Ha dovuto confessare il reale motivo

Jannik Sinner (Flashtv - youtube foto) - www.insolenzadir2d2.it

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Un noto ex tennista interviene su una vicenda recente, sollevando interrogativi sulle condizioni attuali del circuito professionistico.

Il tennis, si sa, è uno sport che richiede una resistenza fuori dal comune, ma a volte è la natura a dettare le regole. Ultimamente si sta tornando a parlare — e parecchio — di quanto le condizioni esterne possano influenzare il gioco.

Non solo l’avversario dall’altra parte della rete, ma anche l’aria che respiri, il sole sulla pelle, la fatica che arriva prima ancora del primo scambio. Non è più solo una questione di tecnica o di preparazione atletica, ci sono altri fattori da considerare.

Quando in campo succedono cose strane, è chiaro che c’è qualcosa che non va. E no, non è sempre colpa di chi si allena male. A volte, anche un atleta perfettamente in forma si trova a lottare contro qualcosa che non può controllare.

Succede, ed è successo di nuovo. Il tennis di oggi viaggia a un ritmo spaventoso. Si gioca ovunque, in qualsiasi momento, spesso con pochissime pause tra un torneo e l’altro. Il problema è che, spostandosi da un continente all’altro, ci si scontra con climi completamente diversi. E questo ha delle conseguenze.

Condizioni estreme

Caldo torrido, umidità alle stelle, aria irrespirabile. È come chiedere a qualcuno di correre una maratona in sauna — un po’ estremo, ma rende l’idea. In mezzo a tutto questo, ci si aspetta che gli atleti diano comunque il massimo.

Ma fino a che punto si può pretendere? La sensazione è che manchi una vera tutela, che si dia per scontato che i professionisti possano resistere a tutto. E invece no, non è così. Quando il corpo dice basta, non c’è racchetta che tenga. E a quel punto non resta che fermarsi.

Jannik Sinner in campo (Depositphotos foto) - www.insolenzadir2d2.it
Jannik Sinner in campo (Depositphotos foto) – www.insolenzadir2d2.it

Una scelta sofferta ma inevitabile

Come riporta Tuttosport.com, a dirlo chiaro e tondo è stato Adriano Panatta, durante una puntata de La Domenica Sportiva su Rai 2. Nessuna diplomazia, solo un’analisi diretta: “Non ha perso contro l’avversario, ma contro un problema fisico”. Si riferiva a Sinner, certo, ma in realtà stava parlando di un problema molto più ampio. Shanghai, secondo Panatta, ha messo tutti in ginocchio. “Condizioni brutali”, le ha chiamate. Umidità al 95%, inquinamento all’84%, e si gioca all’aperto con 36-37 gradi. Panatta non si è fermato lì: ha detto che queste situazioni non solo sono difficili da affrontare, ma possono essere pericolose.

E infatti, Sinner è stato costretto a ritirarsi. Durante l’incontro contro Griekspoor, nel torneo ATP Masters 1000 di Shanghai, ha accusato crampi e ha lasciato il campo. Le immagini sono abbastanza chiare: zoppicava, sembrava disorientato, appoggiato alla racchetta come se fosse l’unica cosa che lo tenesse in piedi. Un momento difficile, che ha fatto il giro del web in pochi minuti. Panatta ha commentato anche questo, spiegando che non sempre si può fare finta di niente. Anche se i Masters 1000 sono tornei a cui è quasi obbligatorio partecipare, la salute viene prima di tutto. “È pericoloso”, ha ripetuto.