“Siamo desolati, ma deve ridarci tutti i soldi”: PENSIONI ANNULLATE I Dramma totale in Italia, è ufficiale: migliaia di famiglie in mezzo alla strada

Pensione ritirata dall'Inps sconforto illustrazione (Canva e Depositphotos foto) - insolenzadir2d2.it
Siamo desolati, ma deve ridarci tutti i soldi: le pensioni colpite da una misura inattesa, panico tra i pensionati.
Da settimane si respira un’aria d’incertezza tra molti italiani che da anni contano sulla pensione come unica fonte di sostentamento. Le conversazioni nei bar, le code agli sportelli postali e le telefonate ai patronati si sono fatte più frequenti, più tese, come se tutti stessero aspettando una comunicazione importante, o peggio, un verdetto già scritto.
In un clima economico che non lascia respiro e con un’inflazione che continua a colpire le fasce più deboli, qualsiasi cambiamento nelle prestazioni previdenziali assume il peso di una crisi personale. Non si tratta soltanto di numeri o percentuali, ma della quotidianità di migliaia di famiglie che già oggi faticano ad arrivare a fine mese.
Le incertezze che hanno accompagnato negli ultimi anni ogni riforma sulle pensioni, dalle soglie reddituali ai requisiti anagrafici, oggi tornano sotto i riflettori. Ma questa volta, l’annuncio non riguarda un nuovo sistema o un taglio futuro. Si parla di qualcosa che è già accaduto, di soldi già spesi, già assorbiti dalla vita di ogni giorno, che ora potrebbero essere richiesti indietro.
Non è la prima volta che si assiste a rettifiche o recuperi da parte degli enti previdenziali, ma stavolta il malumore è più forte. Le notizie circolano veloci, spesso distorte, alimentando paure concrete e reazioni emotive. Molti si chiedono se saranno coinvolti, quanti soldi perderanno, e soprattutto, cosa accadrà se non riusciranno a restituirli.
Le verifiche dell’INPS e i rimborsi obbligatori
Secondo quanto riportato da Circuito Lavoro, l’INPS ha avviato un’operazione di recupero dei bonus una tantum da 200 e 150 euro erogati nel 2022 durante l’emergenza inflattiva. Quelle somme, versate automaticamente ai pensionati in base a una stima presunta del reddito, ora vengono richieste indietro da chi non rientrava nei parametri fiscali stabiliti.
I controlli sono stati effettuati tramite l’incrocio dei dati delle dichiarazioni dei redditi del 2021. Chi ha superato le soglie di 35.000 euro per il bonus da 200 euro e 20.000 euro per quello da 150 euro dovrà restituire le cifre incassate. Il rimborso sarà automatico: l’INPS tratterrà fino a 50 euro al mese dalla pensione finché l’importo non sarà interamente restituito.

Decine di migliaia di pensionati colpiti
La misura riguarda decine di migliaia di pensionati italiani, molti dei quali rischiano ora di ritrovarsi con assegni mensili più leggeri. La gradualità del rimborso non elimina l’impatto che questa decisione potrà avere sulle spese quotidiane. In particolare, colpisce chi vive in condizioni economiche borderline e che aveva già impiegato quei bonus per far fronte a bollette e generi alimentari.
Molti degli interessati dichiarano di non aver ricevuto alcuna comunicazione preventiva e si sentono spiazzati dalla trattenuta. Alcune famiglie, in cui l’unico reddito deriva dalla pensione, rischiano di non riuscire più a sostenere affitti e utenze, trovandosi in una condizione di estrema vulnerabilità economica.