Pesce contaminato, sequestro nazionale: servito nei ristoranti ogni giorno questo non lo devi mangiare | Ti blocca fegato e stomaco

Pesce e pericoli (Depositphotos foto) - www.insolenzadir2d2.it
Un’indagine internazionale smaschera un traffico di pesce pericoloso anche per l’Italia, ecco a cosa fare attenzione.
Negli ultimi tempi si parla sempre più spesso di quello che finisce nel nostro piatto, soprattutto quando si tratta di pesce. Il problema non è solo la qualità o il gusto, ma la provenienza reale di quello che mangiamo.
Dietro a un piatto di mare può nascondersi molto di più di quanto immaginiamo: frodi, mancanza di controlli, e in certi casi addirittura rischi per la salute. C’è un mondo sommerso, fatto di traffici illegali e scorciatoie pericolose, che si muove silenziosamente lungo le coste.
Molte tipologie di pesci sono al centro di un mercato florido ma spesso poco trasparente. E quando la domanda è alta, i controlli a volte non bastano. Alcuni operatori disonesti sanno bene come muoversi per farla franca, e a rimetterci siamo noi consumatori.
Dietro al piatto elegante servito con cura in un locale alla moda, potrebbe nascondersi un percorso tutt’altro che regolare. Purtroppo i controlli sanitari non sempre riescono a intercettare tutto. E capita che prodotti pescati in modo illegale finiscano nel circuito ufficiale senza che nessuno se ne accorga.
Tra documenti falsi e controlli saltati
A quel punto, chi li mangia non ha modo di sapere cosa sta ingerendo davvero. E il problema si complica se pensiamo che alcune di queste partite di pesce potrebbero arrivare anche in Italia. Sì, proprio qui, dove andiamo tranquilli al ristorante pensando che sia tutto a norma.
La storia è venuta fuori grazie a un’operazione condotta a livello europeo. Guardia Civil spagnola, autorità portoghesi ed Europol hanno collaborato per far luce su un traffico piuttosto grosso. Si parla di pesce pescato in modo completamente illegale nel fiume Tago, in Portogallo, poi mantenuto vivo in vasche d’acqua per sembrare “fresco” e piazzato sul mercato con documenti finti.

I rischi
Il meccanismo era semplice quanto inquietante: così facendo riuscivano a saltare i controlli sanitari e far sembrare tutto in regola. Il giro d’affari? Milionario. Solo quest’anno sono stati incassati oltre 1,6 milioni di euro. Sette tonnellate di vongole giapponesi sono finite sotto sequestro e il valore stimato è di almeno 150mila euro. Pare che le vongole fossero destinate a ristoranti in Spagna, Portogallo, Francia… e pure in Italia. Come riporta Fanpage.it, queste vongole erano tutt’altro che sicure. Anzi, potrebbero causare problemi seri come intossicazioni alimentari, epatiti o forti gastroenteriti. Il motivo? Provenivano da acque inquinate, e senza controlli sanitari il rischio per chi le mangia è altissimo.
Non si trattava di un piccolo errore o di una svista, ma di un sistema ben organizzato. E poi c’è anche il lato umano di questa storia. Pare che chi pescava queste vongole venisse pagato una miseria, un euro, massimo uno e mezzo al chilo. Dietro c’è un’organizzazione vera e propria che sfruttava manodopera a basso costo e poi riciclava i guadagni acquistando anche auto di lusso. Ora gli indagati – undici in tutto – dovranno rispondere di reati ambientali, frode alimentare e riciclaggio.