PERMESSI RIFIUTATI – Il datore di lavoro può negarteli se li chiedi così: approvato nuovo articolo del Codice Civile | Vai a lavorare anche quando non puoi

Il datore di lavoro può negarti il permesso se lo chiedi per messaggio? Scopri ora cosa succede. (Canva Foto) - insolenzadir2d2.it
Il datore di lavoro può negarti il permesso se lo chiedi per messaggio? Scopri ora cosa succede e come reagire.
Quante volte ti è capitato di dover chiedere un giorno libero dal lavoro? Una telefonata veloce al capo, un messaggio su WhatsApp al collega che fa da tramite, o un’email scritta al volo senza troppa formalità. È un gesto comune, quasi automatico, quando si ha un impegno improvviso o si necessita di un attimo per sé.
Ti sei fermato a pensare se la richiesta vale anche così? Tanti credono che basta un rapido avviso per essere in regola. Purtroppo, non è così semplice. La fretta o la superficialità nel comunicare la tua assenza possono avere conseguenze inaspettate.
La verità è che chiedere un permesso nel modo sbagliato può portarti subito a una brutta sorpresa: il permesso negato. La giornata che avevi già pianificato, il tuo appuntamento urgente, potrebbe saltare per una semplice inosservanza delle regole.
Ti ritrovi a lavorare anche se non puoi e potresti essere sanzionato per un’assenza non giustificata. Sembra assurdo, vero? Se la forma non è corretta, il tuo datore di lavoro potrebbe non riconoscere la tua richiesta. Come difenderti?
Come funziona
la normativa riconosce come validi solo i permessi comunicati con canali formali e tracciabili. Una semplice telefonata o un messaggio informale non sono sufficienti. La richiesta deve avvenire con strumenti che lasciano una prova scritta e una data certa, come un’email aziendale (preferibilmente una PEC), un modulo ufficiale cartaceo o digitale fornito dall’azienda, ecc.
Se la forma prevista per la comunicazione del permesso non viene rispettata, il datore di lavoro ha la facoltà legale di ignorare la tua richiesta. Ciò significa che la tua assenza potrebbe non essere giustificata e, di conseguenza, potresti incorrere in spiacevoli conseguenze disciplinari. Cosa succede?

Come fare con la 104
La legge prevede dei benefici specifici per i lavoratori che assistono familiari con disabilità grave o che hanno delle esigenze di salute che rientrano nella norma. Parliamo di giorni o ore di permesso retribuite, che non sono nel conteggio di ferie, tredicesima, TFR o anzianità. L’azienda può chiedere come usi le ore? Il lavoratore ha dei limiti sulla privacy riguardo all’utilizzo del permesso?
Il dipendente che usufruisce dei permessi previsti dalla Legge 104 può scegliere le giornate di permesso, comunicandole in anticipo al datore di lavoro, salvo urgenti motivi sanitari. L’azienda può richiedere che le assenze sono compatibili con l’organizzazione e la produttività aziendale, e può suggerire un rinvio in caso di esigenze gravi e urgenti. All’azienda non è consentito chiedere informazioni dettagliate sulle specifiche problematiche di salute della persona assistita. La notizia arriva da brocardi.it.