Partite IVA, scatta la corsa all’ultimo bonus | Fino a 800€ al mese ma devi fare domanda entro pochi giorni
Bonus partita Iva (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it
Scade presto la possibilità per alcuni lavoratori autonomi di ottenere un’indennità mensile fino a 800 euro.
Negli ultimi giorni di ottobre si concentra l’attenzione di molti professionisti autonomi. Un termine imminente si avvicina, e con esso la possibilità di accedere a un supporto economico tutt’altro che trascurabile. Per chi lavora con partita Iva, la finestra utile è ormai stretta e, come spesso accade in questi casi, la corsa all’adempimento rischia di diventare frenetica.
Molti dei potenziali beneficiari stanno cercando di capire se rientrano tra gli aventi diritto. Alcuni hanno già iniziato le verifiche sui requisiti, altri invece si trovano ancora a fare i conti con norme e criteri non sempre facili da interpretare. In ballo non c’è solo un aiuto occasionale, ma una misura che potrebbe garantire un sostegno mensile in un periodo di instabilità economica per diverse categorie.
L’attenzione mediatica su questo tema è cresciuta anche grazie alla diffusione di cifre importanti. Le voci parlano di importi mensili che possono avvicinarsi agli 800 euro, ma è importante precisare che tutto dipende da parametri specifici. In questo scenario, chi si affida alla sola lettura del titolo potrebbe trovarsi spiazzato di fronte ai dettagli tecnici richiesti per accedere realmente all’agevolazione.
Molti professionisti si chiedono: è davvero per tutti? In realtà, l’opportunità è riservata a un segmento ben preciso di lavoratori, legati a una determinata gestione previdenziale. Il nodo centrale, però, resta il tempo: le domande vanno presentate entro il 31 ottobre, e ogni giorno di ritardo può fare la differenza tra ricevere l’indennizzo o rimanerne esclusi.
Un’opportunità limitata ma concreta
Come spiega Sky Tg24, si tratta dell’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa, conosciuta come ISCRO. Questo strumento, inizialmente sperimentale, è stato reso stabile dal 2024 e si rivolge ai titolari di partita Iva iscritti alla Gestione Separata Inps. L’indennità, erogata per sei mesi, varia da un minimo di 250 euro a un massimo di 800 euro al mese, a seconda dei redditi dichiarati nei due anni precedenti.
Per fare domanda bisogna rispettare criteri stringenti: non aver superato i 12mila euro di reddito l’anno precedente, essere in regola con i versamenti previdenziali, non percepire altri trattamenti pensionistici né l’Assegno di Inclusione. Inoltre, la partita Iva deve essere attiva da almeno tre anni, per l’attività che ha giustificato l’iscrizione alla Gestione Separata.
Le condizioni da rispettare e i rischi di esclusione
Attenzione però: chi ha già ricevuto l’indennità nel 2024 non può ripresentare domanda per il 2025. Questo vincolo, previsto dalla normativa, esclude automaticamente molti potenziali candidati. Anche chi ha perso il diritto alla prestazione nel corso dell’erogazione, per motivi come la chiusura della partita Iva o il passaggio a un’altra forma previdenziale, resta fuori.
Il calcolo dell’importo tiene conto del 25% della media dei redditi dei due anni precedenti l’anno di riferimento, ma viene applicato su base semestrale. Per esempio, con una media reddito di 5.500 euro, si ottiene un’indennità mensile di circa 687 euro. Un aiuto importante, ma non automatico: serve documentazione, autocertificazioni e soprattutto, tempestività nella presentazione.