Parcheggi, incidentano la tua auto mentre sei in spiaggia: paghi pure i danni e la multa | Adesso è sempre colpa tua anche se non eri lì

Incidente d'auto e soldi (Depositphotos foto) - www.insolenzadir2d2.it

Incidente d'auto e soldi (Depositphotos foto) - www.insolenzadir2d2.it

Anche se sei lontano, se hai parcheggiato così potresti finire nei guai: rischi multe, danni e perfino la corresponsabilità in un incidente.

D’estate le spiagge si riempiono e, con loro, anche le strade attorno. Tra caldo, traffico e gente che cerca un angolo d’ombra, trovare un parcheggio diventa quasi una missione impossibile. Allora c’è chi lascia i mezzi un po’ ovunque. Tanto, che sarà mai?

Eppure, quelle scelte un po’ disinvolte possono diventare un bel grattacapo, anche quando te ne sei andato da ore. Perché un veicolo lasciato in un punto “scomodo” può trasformarsi in un ostacolo bello e buono per chi passa di lì. E no, non serve che l’auto o lo scooter si muovano o vengano toccati: basta la loro presenza per complicare le cose.

Questo tipo di situazioni fa venire fuori una domanda un po’ scomoda: puoi essere considerato responsabile per un incidente, anche se non eri sul posto? Non è una questione di poco conto, perché qui si parla di colpe, multe e magari pure danni da risarcire. Una multa può starci, ok, ma se poi ti dicono che hai pure causato un sinistro… beh, iniziano i dolori.

C’è da dire che capire chi ha davvero la colpa in queste storie è sempre complicato. Le regole ci sono, certo, ma spesso vanno interpretate. E se il tuo parcheggio, per quanto rapido o “furbo”, ha creato un pericolo reale alla circolazione, le cose si mettono male. Molto male.

Una sentenza che cambia le carte in tavola

A dire la sua, stavolta, ci ha pensato la Corte di Cassazione. La sentenza 26491 del 21 luglio 2025 – sì, recentissima – ha rimesso tutto in discussione, come riporta anche Il Giornale. Si parlava di uno scooter lasciato in divieto nei pressi di una zona di mare, periodo di alta stagione. La solita scena: posti introvabili, confusione, mezzi ovunque. Ma quel parcheggio ha stretto la carreggiata di circa 70 o forse 80 cm, non si sa con precisione.

Quel piccolo spazio in meno ha costretto un ciclista a spostarsi verso il centro strada. Dietro di lui arrivava un’Ape Piaggio, che nel superarlo l’ha preso in pieno. Risultato: 40 giorni in ospedale per il ciclista. Una situazione da incubo per tutti, ma inizialmente a finire nei guai era stato solo chi guidava l’Ape. Il proprietario dello scooter? Assolto. Il giudice aveva detto che lo spazio, seppur stretto, era sufficiente. Ma non è finita lì.

Scooter (Depositphotos foto) - www.insolenzadir2d2.it
Scooter (Depositphotos foto) – www.insolenzadir2d2.it

Quando non esserci non basta più

La Cassazione ha infatti ribaltato tutto. Secondo i giudici, il divieto di sosta era stato messo proprio per evitare questo tipo di situazioni. E ignorarlo non è solo una leggerezza, ma una vera violazione che può contribuire – eccome – a causare un incidente. In altre parole: se parcheggi dove non dovresti, e questo crea un pericolo concreto, puoi finirci dentro fino al collo. Anche se sei in spiaggia con il telefono spento.

Tutto questo ha spinto i giudici ad annullare la condanna del conducente dell’Ape e a ordinare un nuovo processo, stavolta per valutare davvero quanto lo scooter avesse influito nel sinistro. Il punto non era solo la larghezza residua della carreggiata, ma il motivo per cui il divieto era stato istituito. E sì, se quella regola serviva a garantire sicurezza, violarla può significare diventare co-autori di un incidente. Anche se il motorino era spento. Anche se tu eri altrove.