Parcheggi a pagamento, se non sei contento del servizio può chiedere anche 1.000€ di risarcimento | Soldi facili in arrivo

Parcheggio 1000 euro

Lamentatevi e sono 1000 euro (canva.com) - www.insolenzadir2d2.it

Parcheggi a pagamento: quando una “lamentela” può aiutarti ad avere anche 1000 euro di risarcimento; il tutto senza grossi cavilli legali!

Nell’ambiente giudiziario, si dice che la giustizia si manifesti a volte in modi inaspettati. Anche in un parcheggio a pagamento, dove un cartello sembra essere un ostacolo che non può essere superato.

Tuttavia, come spesso accade, la verità è talvolta oscura. Un contratto; un obbligo; un’incertezza grave che può essere utilizzata. Non è sempre necessaria una battaglia giudiziaria impegnativa o una certezza di successo.

A volte sono sufficienti pochi segnali, come la consapevolezza di un diritto violato. “Lamentarsi un po’” può essere una strategia utile, anche quando un’azione legale può sembrare complicata.

In molti casi, può essere ottenuto un risarcimento di circa 1000 euro, sufficiente a coprire danni ed eventuali spese legali senza arrivare ad una sentenza finale.

Responsabilità, sempre

Il portale Al Volante discute un tema legale frequente: la responsabilità dei gestori di parcheggi privati in caso di furti o danni alle automobili. A differenza di quanto affermato da diversi cartelli che si dissociano da ogni responsabilità, la normativa, in particolare una recente sentenza della Corte di Cassazione, indica che tali avvisi non sono sempre sufficienti a liberare il gestore dai suoi doveri di custodia.

Il punto principale riguarda l’efficacia di questi avvisi, spesso presenti in parcheggi a pagamento, i quali informano gli automobilisti sulla mancanza di custodia e sulla non responsabilità del gestore. La sentenza 8601/2022 offre un esempio concreto di tale interpretazione: il caso coinvolgeva il furto di un’auto in un parcheggio privato a pagamento presso un aeroporto, dove si trovava un cartello che avvertiva gli automobilisti della mancanza di sorveglianza. Nonostante il cartello, il proprietario dell’auto rubata ha avviato una causa contro la società che gestiva il parcheggio.

Biglietto parcheggio
Il biglietto sancisce tutto (canva.com) – www.insolenzadir2d2.it

Un contratto d’obbligo

In primo grado, il tribunale ha dato ragione all’automobilista, mentre in appello la società è stata dichiarata non responsabile. La Cassazione ha però annullato questa decisione, sottolineando che l’esclusione di responsabilità vale solo per i parcheggi pubblici o per quelli destinati a servizi d’interesse collettivo.

Il ragionamento si fonda sulla creazione di un contratto di deposito al momento del pagamento del biglietto d’ingresso: questo comporta l’obbligo assoluto di custodia e vigilanza da parte del gestore del parcheggio, che può quindi essere chiamato a risarcire in caso di furti o danni, nonostante la presenza del cartello di esonero. Secondo Al Volante, volendo comparare questo caso con il risarcimento per danni verificatisi in autostrada, esiste una logica simile riguardo alla responsabilità contrattuale. In conclusione, il pagamento del biglietto stabilisce un rapporto legale che impone alla gestione un certo grado di protezione per il veicolo parcheggiato.