Novembre da dimenticare, pensioni azzerate e chiesti i rimborsi | L’INPS applica le ultime trattenute IRPEF dell’anno
Pensionato (Depositphotos foto) - www.insolenzadir2d2.it
Tra ritardi nei pagamenti, tagli inattesi e trattenute fiscali, novembre si rivela un mese complicato per molti pensionati italiani.
Novembre è iniziato con qualche grattacapo per chi ogni mese aspetta la pensione. Tra chi controlla il conto e chi si mette in fila alle poste, l’incertezza su date e importi è diventata un’abitudine fastidiosa. Anche stavolta, non sono mancate le sorprese — e non proprio piacevoli. Le variazioni nel calendario, poi, sono ormai quasi una tradizione… anche se nessuno ci si abitua davvero.
C’è da dire che la comunicazione tra enti e cittadini lascia spesso a desiderare. Le novità arrivano all’ultimo minuto o non arrivano proprio, e molti si ritrovano a scoprire tutto solo quando il bonifico non arriva. Un clima di diffidenza, quello che si respira, alimentato da anni di promesse, correttivi e trattenute non sempre ben spiegate. Insomma, la fiducia è fragile… e si capisce il perché.
A peggiorare le cose, c’è anche la digitalizzazione spinta di tutti i servizi. Ok, è comoda per chi sa usarla, ma per chi non ha dimestichezza col PC o lo SPID, è un muro. Accedere al proprio fascicolo previdenziale o scaricare un cedolino è diventato, per molti, più complicato di quanto dovrebbe essere. E non tutti hanno figli o nipoti pronti ad aiutare.
In questo caos prevedibile, eppure sempre snervante, l’INPS si prepara a chiudere l’anno con l’ultimo giro di conguagli. Sì, perché novembre è il mese dei bilanci finali, delle verifiche e — spesso — delle famose trattenute fiscali.
Un inizio mese che ha spiazzato molti
Quest’anno, il pagamento delle pensioni non è arrivato il 1° novembre come al solito. Era sabato, e in più pure festivo (Ognissanti), quindi tutto è slittato a lunedì 3. Però in tanti non lo sapevano e si sono preoccupati. Alcuni correntisti BancoPosta hanno comunque visto l’accredito già sabato, ma è stata un’eccezione.
Per chi invece va ancora a ritirare i contanti, le solite file e il calendario in base al cognome. Fin qui tutto previsto, ma molti hanno notato qualcosa che non andava: gli importi erano più bassi del solito. Ed è lì che sono iniziati i dubbi, le domande… e le prime lamentele.

Quelle trattenute che arrivano senza preavviso
Come riportato da Economy Magazine, la pensione di novembre ha incluso l’ultima tornata di trattenute IRPEF e addizionali locali riferite al 2024. In certi casi, l’accredito è stato così ridotto da sembrare — scusate il termine — quasi simbolico. Per alcuni è scattato addirittura il rimborso dei bonus “una tantum” (quelli da 200 e 150 euro, erogati nel 2022 e 2023), risultati poi indebiti.
L’INPS aveva già annunciato tutto nei mesi scorsi, vero, ma molti pensionati non ne erano al corrente. La mini-rivalutazione dello 0,8% entrata in vigore proprio a novembre, pensata per dare un piccolo sollievo, non è bastata a bilanciare la situazione. Per tanti, è stato un mese iniziato con più domande che risposte.
