Non ti conviene risparmiare: hanno aggiunto la tassa sui soldi sul conto corrente | Ti tolgono più di quello che riesci a mettere via
Erode i risparmi (canva.com) - www.insolenzadir2d2.it
Attenzione al conto corrente. Un’imposta poco conosciuta riduce i risparmi. Come opera, quanto incide e, soprattutto, quando evitarla.
La gestione delle finanze rappresenta una sfida continua, costituita da accorgimenti vari, sia minori che maggiori, necessari per mantenere l’equilibrio dei conti. In molti credono che semplicemente risparmiare sia adeguato per aumentare il proprio capitale, tuttavia la verità è molto differente.
Ci sono meccanismi e costi non visibili che possono ridurre i risparmi, frequentemente in modo invisibile e sorprendente per il contribuente, il quale non è sempre una persona con grandi risorse economiche.
Si tratta di aspetti economici e fiscali che spesso non vengono notati, ma che, nel tempo, possono influenzare in forma incisiva la somma di denaro che siamo in grado di risparmiare.
Capire a fondo questi meccanismi è essenziale per una gestione finanziaria informata e per prevenire spiacevoli sorprese. Esaminiamo quali indicazioni ci fornisce a tal proposito, dal suo punto di analisi, Intesa San Paolo.
Le spese del conto corrente
Uno di questi costi, spesso non del tutto compreso, è l’imposta di bollo sul conto corrente. Si tratta di un’imposta a carico del proprietario del conto, istituita dalla legislazione del 1972, che viene applicata con cadenza regolare. La sua consistenza è stabile e cambia in base a se il proprietario è un individuo o un’azienda: per gli individui, l’imposta annuale è di 34,20 euro, mentre per le entità distinte dagli individui, come le società, l’importo annuale arriva a 100 euro.
Come indicato da Intesa San Paolo, questo tributo non ha una scadenza uniforme per tutti, ma si basa sulla stessa frequenza della rendicontazione fornita dalla banca, la quale può essere mensile, trimestrale, semestrale o annuale, a seconda dell’accordo che si ha con il proprio intermediario.
L’esenzione stabilita
Tuttavia, esiste un’importante eccezione che si applica agli individui. L’imposta di bollo non è necessaria se la giacenza media annua sul conto corrente, o su altri conti e libretti posseduti, risulta essere pari o inferiore a 5. 000 euro. La giacenza media è determinata come la media dei saldi giornalieri registrati nel conto durante il periodo di riferimento; la banca controlla questa condizione ad ogni estratto conto o rendiconto, oppure almeno una volta all’anno.
Questa soglia rappresenta un aspetto fondamentale per i risparmiatori, poiché al di sotto di essa il conto corrente è esente dalla tassazione, come chiarisce Intesa San Paolo. Superare anche leggermente questo limite, invece, comporta il pagamento dell’intera imposta di bollo, la quale, ammontando a 34,20 euro, può costituire una spesa significativa, soprattutto per coloro che hanno giacenze appena superiori alla soglia.