Multe prese quest’anno, fatti ridare i soldi: Salvini fa partire il censimento degli autovelox fuorilegge | Fai subito questo controllo

Multe annullate illustrazione (Canva Foto) - insolenzadir2d2.it
Potresti aver diritto a un rimborso: verifica se l’autovelox che ti ha multato era regolare, tantissime multe annullate.
Se ti è mai capitato di ricevere una multa per eccesso di velocità e l’hai già pagata, potresti trovarti di fronte a una possibilità che fino a poco fa sembrava impensabile: riavere indietro quei soldi. Non è uno slogan pubblicitario né una bufala da social: si tratta di un’opportunità concreta che nasce da una nuova iniziativa a livello nazionale.
Nel dibattito infinito tra chi considera gli autovelox strumenti utili per salvare vite e chi invece li vede come una fonte di incasso per i Comuni, ora entra in gioco un elemento inedito: la regolarità degli apparecchi. Un dettaglio tecnico? Tutt’altro. Perché da esso potrebbe dipendere la validità – o meno – delle multe già incassate dallo Stato e dagli enti locali.
Molti automobilisti, dopo aver pagato sanzioni anche salate, si sono ritrovati a domandarsi se l’apparecchio fosse correttamente installato, autorizzato o perfino omologato. Domande che fino a oggi restavano senza risposta, o sepolte sotto procedure complesse. Ma qualcosa è cambiato. E a fare il primo passo è stato proprio il ministero delle Infrastrutture.
Una revisione così ampia e sistematica non si era mai vista. E per chi ha già pagato, non si tratta solo di una questione di principio: capire se una sanzione era legittima può aprire la strada a richieste di rimborso, ricorsi o annullamenti.
Il Ministero chiede il censimento di tutti gli autovelox
A innescare questa possibile rivoluzione è stato Matteo Salvini, che ha inviato una comunicazione ufficiale al presidente dell’Anci, Gaetano Manfredi, chiedendo un censimento completo degli autovelox presenti in Italia. Ogni dispositivo dovrà essere descritto con posizione esatta, data di attivazione, ente responsabile e autorizzazioni ricevute. Come riporta Virgilio Motori, si tratta di un’azione senza precedenti, volta a creare un database unico e affidabile.
Il Mit ha già espresso insoddisfazione per le informazioni finora ricevute, ritenute troppo generiche. Ora la richiesta è più stringente: ogni Comune dovrà fornire dati precisi. L’obiettivo è fare chiarezza su chi ha operato nel rispetto delle regole e chi no. E se dai risultati emergessero irregolarità, le multe emesse da dispositivi non a norma potrebbero essere contestate.

Una riforma che può cambiare tutto (anche per chi ha già pagato)
Con il censimento in fase di avvio, si apre una nuova fase per milioni di automobilisti. Se un autovelox risultasse installato in modo irregolare o senza le giuste autorizzazioni, le multe già pagate potrebbero essere considerate nulle. Non si tratta solo di sanzioni future: anche chi ha già versato denaro potrebbe rientrare in gioco.
La portata di questa revisione potrebbe essere vasta. In passato, alcune sentenze hanno già riconosciuto l’illegittimità di dispositivi usati senza omologazione. Ora, con dati ufficiali e dettagliati, sarà possibile verificare ogni singola installazione. E chi è stato multato ingiustamente potrebbe avere finalmente uno strumento concreto per fare ricorso o chiedere il rimborso.