“Mi pagano per 2 anni senza lavorare”: è legge, LASCI il lavoro per 24 mesi e ti pagano lo stesso I Basta solo la carta di identità e ti bonificano

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Stipendio dopo dimissioni illustrazione (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it

Due anni a casa retribuiti: basta la carta d’identità, ma solo in un caso preciso. Scopri come continuare a ricevere lo stipendio.

Per alcuni, lasciare il lavoro per due anni e continuare a ricevere lo stipendio potrebbe sembrare un sogno o una leggenda metropolitana. Eppure, esiste davvero una possibilità, prevista dalla normativa italiana, che consente questa scelta in modo perfettamente legale. Il tutto, sorprendentemente, con una procedura che si avvia anche con un semplice documento d’identità.

La situazione, però, non è per tutti. Non si tratta di un sussidio universale, né di un esperimento sociale, ma di un diritto riconosciuto a chi si trova in determinate condizioni familiari e lavorative. Non bisogna presentare dimissioni definitive, né si rischia di perdere il posto: il contratto resta valido, mentre lo stipendio continua a essere accreditato.

Negli ultimi anni, la normativa a tutela dei lavoratori ha conosciuto una serie di aggiornamenti significativi. In particolare, alcune categorie protette hanno potuto contare su misure che garantiscono un equilibrio tra vita professionale e privata. Una di queste tutele, meno conosciuta rispetto ad altre, permette di fermarsi fino a 24 mesi senza rinunciare alla retribuzione.

Il meccanismo può apparire incredibile, ma si fonda su principi di solidarietà e supporto familiare introdotti già negli anni Novanta. Le sue implicazioni non sono solo economiche, ma anche sociali e affettive: chi vi accede può dedicarsi completamente alla cura di un familiare in condizioni gravi, senza perdere indipendenza economica.

Chi può assentarsi dal lavoro e ricevere lo stipendio

Questo congedo straordinario di durata massima biennale è previsto dall’articolo 3, comma 3 della Legge 104/1992, ed è rivolto a chi assiste un familiare con disabilità grave riconosciuta. Il beneficiario deve essere un lavoratore dipendente e il parente assistito non deve essere ricoverato, salvo casi specifici certificati.

Durante questo periodo, l’INPS garantisce un’indennità corrispondente all’ultima retribuzione. Il congedo può anche essere frazionato, ma rimane un diritto complessivo di 24 mesi nell’arco della carriera lavorativa. Come precisa Ot11ot2, questo beneficio è valido solo se sussistono tutti i requisiti previsti dalla legge.

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Ricevere lo stipendio dopo aver lasciato il lavoro illustrazione (Canva foto) – www.insolenzadir2d2.it

Quando e come richiederlo legalmente

Per accedere a questa misura non è richiesta alcuna domanda complessa: basta la carta d’identità per avviare la procedura online tramite il portale INPS, selezionando il congedo straordinario per assistere familiari disabili. La richiesta può essere fatta da coniugi, genitori, figli, fratelli o sorelle conviventi del disabile.

La misura, seppur poco pubblicizzata, rappresenta una delle forme più concrete di sostegno ai caregiver familiari. In pratica, permette di sospendere il lavoro per due anni, continuando a percepire lo stipendio, a patto che si dedichi il tempo all’assistenza del proprio caro in condizione di disabilità grave.