L’incubo degli automobilisti: ogni auto costa 3.000€ in più con la mega tassa | Non bastano più il bollo e l’assicurazione
Una nuova tassa sta per arrivare per gli automobilisti costretti a cambiare auto. Come funziona e quali sono le possibilità di evitare la stangata? (Canva Foto) - insolenzadir2d2.it
Una nuova tassa sta per arrivare per gli automobilisti costretti a cambiare auto. Come funziona e come evitare la stangata?
Hai scelto il modello, hai fatto il test drive, hai controllato gli optional. Ti senti pronto. Quando arriva il preventivo, qualcosa non torna. Il prezzo è salito e non di poco. Nessuno ti ha parlato di aumenti, ma cifra è lì.
C’è la stangata. Non è un errore o un accessorio dimenticato. È un rincaro secco, silenzioso, che si è infilato nel prezzo finale. Ti guardi intorno, cerchi una voce nel contratto, ma non c’è. È come se qualcuno avesse aggiunto una tassa invisibile.
Perché stai pagando così tanto? Hai scelto un’auto economica, niente lusso, niente esagerazioni. Eppure il prezzo è salito di migliaia di euro. Non è il concessionario, non è il marchio. È qualcosa che arriva da fuori, che pesa su tutte le auto.
C’è una parola che spiega tutto, ma nessuno la vuole pronunciare. È come se fosse tabù. Il rincaro ha una causa precisa, sistemica, ma per ora resta sullo sfondo. Tu paghi, e ti chiedi: è giusto? È legittimo? Ecco come funziona.
La stangata
La stangata secondo gli esperti: fino a 3000 euro in più. Secondo analisi di settore, il rincaro medio sull’acquisto di un’auto nuova si aggira tra i 2500 e i 3000 euro. Non riguarda solo i modelli di fascia alta: anche city car e utilitarie sono coinvolte.
Il motivo non è tecnico, né legato alla produzione. È una dinamica esterna, che si riflette sul prezzo finale. I concessionari non possono evitarla, i consumatori non possono aggirarla. È una stangata che arriva da lontano, ma colpisce qui, ora, nel momento in cui firmi il contratto. Nessuno ti ha preparato a questo.
Di cosa parliamo
Secondo Motori.it, il rincaro fino a 3000 euro sulle auto nuove in Italia è causato dai dazi imposti dagli Stati Uniti su auto e componenti provenienti da Messico e Canada. I dazi, pari al 25%, hanno generato un effetto domino su tutta la filiera automobilistica globale. Le case produttrici, per compensare i costi doganali e logistici, hanno aumentato i prezzi di listino anche in Europa. Modelli come Fiat Panda e Toyota Yaris Cross sono tra i più colpiti, con aumenti tra 1500 e 2900 euro.
Il problema non si limita all’acquisto: anche le riparazioni e la manutenzione diventano costose, perché i componenti soggetti a dazio – come airbag, freni e pneumatici – subiscono rincari. In un contesto segnato da inflazione e crisi energetica, i dazi si trasformano in un peso ulteriore per le famiglie italiane. Il paradosso è che, anche se non sono una tassa diretta, il loro impatto è identico: meno accessibilità, meno trasparenza, più spesa. Il consumatore paga, senza sapere perché.