Lettere killer in arrivo, l’Agenzia colpisce chi ha usufruito del Superbonus | Rischio sanzioni fino a 8.000 € per chi non ha aggiornato in tempo
Paura Agenzia delle Entrate (Canva ev Depositphotos foto) - www.insolenzadir2d2.it
Ondata di nuove verifiche fiscali su chi ha beneficiato del Superbonus: l’Agenzia delle Entrate colpisce ancora.
Migliaia di contribuenti che hanno approfittato del Superbonus stanno per ricevere una comunicazione inaspettata. Non si tratta di un semplice sollecito, ma di una vera e propria verifica incrociata legata al valore catastale degli immobili su cui sono stati effettuati i lavori.
Chi ha beneficiato delle agevolazioni senza aggiornare i dati potrebbe ora trovarsi sotto osservazione. L’Agenzia delle Entrate ha riattivato i controlli con una seconda ondata di lettere, e la soglia di attenzione è altissima.
Già in primavera erano state inviate circa 3.000 comunicazioni ai proprietari di immobili “anomali”, come ruderi e fabbricati con rendita zero. Quella prima fase ha avuto un impatto evidente: il 60% dei destinatari ha regolarizzato la propria posizione.
Ma ora lo scenario si amplia, coinvolgendo anche situazioni apparentemente meno estreme. Si guarda a tutte quelle unità immobiliari che, pur avendo beneficiato di importanti lavori incentivati, continuano a risultare sottovalutate dal punto di vista catastale.
Superbonus: nuovi controlli dall’Agenzia
Quello che potrebbe sembrare un dettaglio tecnico si sta trasformando in una questione di trasparenza fiscale. Il valore catastale influisce sulle imposte e, se non adeguato, può creare squilibri. Secondo le intenzioni dell’Agenzia, l’operazione durerà almeno tre anni e coinvolgerà fino a 60.000 immobili. Non si tratta quindi di un semplice controllo, ma di un piano sistematico per correggere possibili distorsioni create dall’utilizzo del Superbonus.
Molti contribuenti, però, sembrano non essere consapevoli dell’obbligo di aggiornamento. Questo elemento di incertezza potrebbe essere uno dei motivi alla base del mancato adeguamento. In effetti, l’obbligo di variazione catastale non scatta automaticamente con i lavori, ma dipende dal tipo di intervento e dalla sua incidenza sulla consistenza dell’immobile. Ed è proprio su questo punto che le lettere di compliance vogliono fare chiarezza.
Il controllo parte da lontano
Come spiegato nel focus pubblicato da Biblus, il primo passaggio delle nuove verifiche è già iniziato con l’individuazione di 12.000 immobili considerati “sospetti”. Si tratta di abitazioni con rendite catastali molto basse rispetto all’entità dei lavori dichiarati. Il criterio esatto per identificare queste situazioni non è stato reso pubblico, ma si parla di anomalie rilevate a partire dal 2020, grazie all’incrocio tra i dati delle opzioni per cessione del credito e lo stato catastale registrato.
Ai contribuenti coinvolti viene inviata una lettera di compliance via PEC o raccomandata. All’interno, sono indicati tutti i dati dell’immobile e si richiede al proprietario di verificare, con l’aiuto di un tecnico, se sia necessario aggiornare la rendita. L’obiettivo è quello di favorire l’adempimento spontaneo evitando fin da subito eventuali sanzioni. Tuttavia, se il contribuente non reagisce, l’Agenzia può passare all’accertamento diretto.