INPS – Sospensione immediata delle pensioni di reversibilità | Accrediti bloccati già da questo mese con effetto immediato su migliaia di vedovi

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INPS addio alla pensione di reversibilità (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it

Una sentenza della Cassazione complica l’accesso alla pensione di reversibilità: ecco cosa sta succedendo.

Il timore di ricevere brutte sorprese sul proprio assegno mensile è tornato ad affacciarsi per molti pensionati. Da qualche settimana, numerosi vedovi e familiari superstiti si stanno chiedendo se sia ancora garantita la pensione di reversibilità su cui contavano da anni. La questione si è riaccesa dopo alcune comunicazioni ricevute da chi attendeva accrediti, rimaste inaspettatamente bloccate o soggette a richieste di documentazione aggiuntiva.

Il clima che si respira è quello dell’incertezza, alimentata da una serie di segnalazioni sempre più frequenti sui social e presso i patronati. In molti casi si parla di pratiche improvvisamente riaperte, di verifiche straordinarie e della necessità di ricostruire situazioni contributive risalenti anche a decenni fa. Tutto ciò sta creando preoccupazione soprattutto tra chi ha perso il coniuge molti anni prima e ha sempre dato per acquisito il proprio diritto.

Alcuni utenti, rivolgendosi agli sportelli dell’Inps, si sono sentiti rispondere che potrebbero esserci “questioni di prescrizione da valutare”. Una frase che, per i non addetti ai lavori, suona come un campanello d’allarme. Cosa significa esattamente? E perché oggi potrebbe diventare determinante stabilire quando è stata fatta la prima domanda per la reversibilità?

Dietro queste incertezze si nasconde un passaggio giuridico tanto tecnico quanto rilevante, che rischia di cambiare il destino di molti beneficiari.

Una svolta inattesa nei tribunali italiani

Come racconta Il Giornale, tutto nasce da una vicenda giudiziaria lunga più di trent’anni, che ha attraversato diversi gradi di giudizio prima di arrivare alla Corte di Cassazione. Il caso riguarda la richiesta di pensione di reversibilità da parte di una figlia inabile, presentata nel 2009 per il padre deceduto nel 1990. Un ritardo significativo che ha sollevato il problema della prescrizione dei ratei, fino ad ora gestita in modo più flessibile.

La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’Inps, stabilendo che l’ente può eccepire la prescrizione anche senza specificare con esattezza i termini. D’ora in poi, sarà il giudice a doverli calcolare. Questo principio, seppur legato a un singolo caso, rappresenta un precedente giuridico capace di incidere su migliaia di situazioni analoghe, in particolare per quelle reversibilità richieste anni dopo il decesso del pensionato.

Sentenza
INPS addio pensione di reversibilità la sentenza della Cassazione (Canva foto) – www.insolenzadir2d2.it

Cosa succede ora alle pensioni di reversibilità

La nuova interpretazione stabilita dalla Cassazione consente all’Inps di bloccare o ridurre le prestazioni nei casi in cui ritenga siano intervenuti termini di prescrizione, anche se non dettagliati nella contestazione. Questo potrebbe tradursi, concretamente, in accrediti interrotti o ricalcolati, lasciando i familiari superstiti in attesa di un nuovo giudizio.

La sentenza non cambia le regole sui tempi di prescrizione – che restano di dieci anni – ma modifica il modo in cui l’Inps può contestarli: basta sollevare l’eccezione, sarà poi il giudice a verificare tutto il resto. Il rischio, per chi ha presentato la domanda in ritardo o non conserva documentazione utile a dimostrare l’interruzione dei termini, è quello di vedersi negata una prestazione che sembrava ormai certa.