“Frego te, e Chat GPT”: il trucchetto del prof che smaschera chi copia con la AI I La vecchia ‘scuola’ non si batte mai

Insegnante scopri IA

Si moltiplicherebbero i casi in cui gli insegnanti si ritrovano a correggere compiti fatti dall'intelligenza artificiale.(stoccking/Freepik - Canva) - insolenzadir2d2.it

Si moltiplicherebbero i casi in cui gli insegnanti si ritrovano a correggere compiti fatti dall’intelligenza artificiale. Cosa succede?

L’intelligenza artificiale è entrata nelle scuole e gli studenti la usano tutti i giorni. Serve per capire meglio le lezioni, prepararsi alle verifiche e approfondire argomenti difficili. Non è tutto bello: molti la usano anche per copiare.

Molti ragazzi sfruttano l’IA per scrivere temi, risolvere esercizi o fare riassunti senza sforzo. Questo crea una dipendenza pericolosa da uno strumento che dovrebbe aiutare, non sostituire la tua capacità di ragionare e imparare. Così si rischia di non acquisire le conoscenze necessarie.

Gli insegnanti stanno notando questi cambiamenti. Alcuni potrebbero affrontare la situazione con preoccupazione, perché distinguere un lavoro fatto da uno studente da uno generato dall’IA è difficile. Quando si scopre che un compito è stato copiato, si perde fiducia e serve un confronto sincero.

Uno studio ha mostrato qual è la situazione nelle scuole e quali sono le conseguenze per le competenze degli studenti. La notizia potrebbe lasciarti senza parole: la scuola potrebbe essere indietro.

ChatGPT per studiare

Se vuoi usare ChatGPT per studiare, evita di usarlo come un modo per avere risposte pronte. Puoi farci domande per chiarire dubbi o per farti spiegare concetti. È utile anche per creare riassunti, schemi e mappe, ma solo se partecipi.

ChatGPT può essere un ottimo alleato per organizzare lo studio e approfondire, ma devi mantenere la curiosità e non affidarti solo allo strumento. Puoi chiedere quiz o problemi da risolvere e provare a rispondere prima di controllare le risposte generate dall’IA. I prof ora possono riconoscere un testo generato così!

Insegnante
Insegnante al lavoro (Canva Foto) – insolenzadir2d2.it

Cosa hanno scoperto i prof

Oggi l’intelligenza artificiale è diffusa nelle scuole, ma pochi studenti — solo il 18% — ricevono indicazioni chiare su come usarla. Ad Harvard hanno introdotto un assistente virtuale che supporta lo studio senza fornire risposte complete. In Italia, per contrastare l’uso scorretto, i docenti organizzano verifiche orali e inseriscono errori nei test per scoprire chi usa chatbot.

Il rischio è che venga usata per plagiare o dipendere da risposte facili. L’uso di queste tecnologie richiede nuove competenze: saper valutare e rielaborare le informazioni. Per questo serve imparare a usarla con consapevolezza. Il Ministero dell’Istruzione ha lanciato un progetto con assistenti virtuali personalizzati per aiutarti nelle materie STEM e nelle lingue. Dal 2026, se i risultati saranno positivi, l’IA potrebbe essere adottata in tutte le scuole italiane. La notizia arriva da orizzontescuola.it.