Codice della strada, dal 1° settembre niente più patente oltre i 70 anni senza questo documento | Posti di blocco già attivi

Anziano disperato alla guida (Depositphotos foto) - www.insolenzadir2d2.it

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Regole di guida e cambiamenti: il dibattito sull’età dei conducenti tra sicurezza stradale e diritto alla mobilità.

Negli ultimi tempi si respira una certa ansia tra gli automobilisti più anziani. Molti raccontano di essersi trovati davanti a controlli sempre più scrupolosi. C’è chi ha provato a liquidare il controllo come routine, ma la sensazione diffusa è che qualcosa stia cambiando.

Alle sedi della motorizzazione ci sono corridoi affollati, sportelli pieni e persone che sventolano fogli e certificati senza sapere se bastino davvero. Alcuni arrivano preparati con tutta la documentazione possibile, altri si guardano intorno spaesati, chiedendo “ma cosa serve adesso per continuare a guidare?”.

Il tema, in realtà, non nasce dal nulla. Da tempo la discussione sulla sicurezza alla guida degli anziani è sul tavolo della politica. Alcuni incidenti che hanno coinvolto conducenti molto avanti con l’età hanno riacceso il dibattito, riportando al centro l’eterna questione: come conciliare la sicurezza di tutti con il diritto di muoversi liberamente, anche quando si è più anziani.

Intanto, associazioni e sindacati avvertono di non prendere scorciatoie. Per loro, ogni intervento deve basarsi su criteri medici precisi, non solo su numeri anagrafici. La patente, per molti, non è solo un pezzo di plastica ma un simbolo di indipendenza. E se da un lato si invoca più prudenza, dall’altro c’è chi teme un giro di vite ingiusto e difficile da gestire.

I punti salienti

Il tema della sicurezza stradale è tornato quindi sotto i riflettori. Non si tratta solo di tabelle e statistiche: dietro ai numeri ci sono episodi, esperienze e domande che riguardano tutti. Quanto incide l’età del conducente nella riduzione degli incidenti? C’è chi la considera una questione di prudenza, e chi invece la interpreta come una prova di libertà personale. È qui che la discussione diventa particolarmente accesa.

In diversi casi, è emerso come riflessi e capacità di concentrazione al volante possano… diciamo così… modificarsi con il passare degli anni. Ma allora, conviene fissare limiti anagrafici precisi o sarebbe meglio puntare su verifiche mirate, legate allo stato di salute piuttosto che alla data di nascita?

Guida ed età (Depositphotos foto) - www.insolenzadir2d2.it
Guida ed età (Depositphotos foto) – www.insolenzadir2d2.it

Politica divisa e cittadini in attesa

Il Ministero dei Trasporti, con le parole di Matteo Salvini a Rtl 102.5, ha messo altra carne al fuoco: secondo lui serve “un’analisi basata sui dati, non sulle impressioni”. Al momento, la legge prevede rinnovi sempre più frequenti con l’avanzare dell’età: 10 anni sotto i 50, 5 fino ai 70, 3 tra i 70 e gli 80 e appena 2 oltre quella soglia. In certi casi addirittura si scende a un anno, se ci sono problemi di salute.

C’è poi chi vorrebbe spingersi oltre. L’opposizione, ad esempio con Anthony Barbagallo del PD, ha rilanciato la proposta di un esame pratico e teorico al compimento degli 80 anni. L’idea era già comparsa in passato, come emendamento al Codice della strada, ma venne respinta. Ora torna a far discutere, con un fronte politico che appare tutt’altro che compatto. Gli esperti, intanto, come riporta Fanpage, stanno valutando ipotesi più ampie: tra queste, visite mediche con test approfonditi su riflessi, capacità cognitive e orientamento, oltre ai classici controlli visivi e uditivi. Si discute anche di patenti con limitazioni specifiche, come il divieto di guida notturna o in autostrada per alcuni conducenti. Per ora, però, nessuna decisione definitiva è stata presa.