Cibi da evitare, se li mangi il cuore ti si ferma prima: lo studio ribalta la nostra alimentazione | Ce li hai sicuramente in casa adesso

Attacco di cuore (Pixabay foto) - www.insolenzadir2d2.it

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Alcuni alimenti che consumiamo ogni giorno, senza sospetti, potrebbero avere effetti gravi sulla salute del nostro cuore.

Se apri la dispensa o dai un’occhiata veloce al frigo, è molto probabile che lì dentro ci siano un paio di cose che mangi spesso, magari anche tutti i giorni. Il punto è che certe abitudini alimentari ci accompagnano da talmente tanto tempo che raramente ci fermiamo a chiederci se davvero ci facciano bene. O se magari, al contrario, stiano lentamente influenzando la nostra salute.

Le etichette provano a dirci qualcosa — ingredienti, calorie, valori nutrizionali — ma non sempre basta leggere per capire cosa c’è davvero dentro. In mezzo a sigle misteriose, additivi e aromi “naturali”, è facile sentirsi confusi. Ecco che allora ci fidiamo del packaging, del marchio, della pubblicità. E soprattutto dell’abitudine, che è dura a morire.

Negli ultimi tempi però le cose stanno cambiando. C’è più attenzione a quello che mangiamo, sempre più gente vuole informarsi, scegliere meglio. Si parla molto di alimentazione sana, di benessere a lungo termine, ma allo stesso tempo il bombardamento di informazioni crea anche tanta confusione. Quali cibi evitare? Quali vanno bene solo ogni tanto? E quelli “finti sani”?

Spoiler: non si tratta solo delle solite patatine o dei fast food. Alcuni alimenti che sembrano “ok”, o addirittura promossi come salutari, sono finiti sotto la lente d’ingrandimento. E quello che è emerso da uno studio recente ha davvero dell’inquietante.

Quello che sembra sano non sempre lo è

Una ricerca pubblicata su The Lancet e condotta dalla Harvard TH Chan School of Public Health, riportata anche da lacucinaitaliana.it, ha fatto il punto su oltre trent’anni di abitudini alimentari di più di 200.000 persone. Trenta. Anni. Un lavoro gigantesco che ha permesso di individuare quali cibi ultra processati siano davvero i peggiori per il nostro cuore — e no, non tutti fanno male allo stesso modo.

In effetti, alcuni prodotti industriali non sono così dannosi. Anzi, pare che certi cereali o yogurt confezionati possano addirittura apportare fibre e nutrienti importanti. Però… c’è un però grande quanto una casa. Due categorie in particolare sono emerse come decisamente rischiose. Togliendole dall’equazione, il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari scende drasticamente.

Cibo alla griglia (Depositphotos foto) - www.insolenzadir2d2.it
Cibo alla griglia (Depositphotos foto) – www.insolenzadir2d2.it

Ecco quali sono i peggiori, secondo gli scienziati

La ricerca guidata da Josiemer Mattei ha stilato una vera e propria classifica dei dieci cibi ultra processati più rischiosi per la salute del cuore. Al primo posto, senza troppe sorprese, ci sono le bibite gassate: ricche di zuccheri aggiunti, sono associate in modo diretto a malattie coronariche e cardiovascolari. Subito dopo troviamo gli hot dog, pieni di grassi saturi, sodio e conservanti come i nitriti, tra i peggiori per l’apparato cardiovascolare. A seguire, la pancetta, che contiene livelli altissimi di sodio e grassi saturi, e gli energy drink, che combinano caffeina e zucchero in dosi elevate, mettendo a rischio la pressione sanguigna e la salute cardiaca.

Ma non finisce qui. Nella lista rientrano anche le salsicce di pollo, che nonostante l’aspetto più “light”, sono comunque ricche di sodio e additivi nocivi. Poi ci sono i succhi di frutta industriali, spesso percepiti come sani, ma che in realtà contengono grandi quantità di zuccheri aggiunti e offrono pochi benefici rispetto a quelli freschi. Anche i bastoncini di pesce impanati non se la cavano bene: l’eccesso di grassi trans e sale li rende ben lontani da un’alternativa salutare. E ancora, panini al salame e carni affettate varie, che combinano alte dosi di sodio e conservanti chimici come i nitrati. Chiudono la top ten le bevande aromatizzate al tè e quelle a base di latte aromatizzato: entrambe vendute come opzioni “soft”, ma in realtà piene di zuccheri aggiunti e additivi che, a lungo andare, possono contribuire allo sviluppo di malattie cardiovascolari.