Ciao ciao incentivi auto, avevano promesso grandi cifre e adesso si rimangiano tutto | Bloccati i fondi: te la compri con i tuoi soldi
Stop incentivi auto dallo Stato (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it
Promesse e ritardi: il bonus per le auto elettriche doveva partire, ma la piattaforma è ancora bloccata e manca una data certa.
Sembrava tutto pronto: gli sconti fino a 11mila euro per chi voleva acquistare un’auto elettrica, le condizioni fissate nero su bianco, la piattaforma digitale dedicata. E invece, la partenza è sfumata proprio nel giorno atteso da migliaia di cittadini. Il click day non è mai arrivato, lasciando spazio a malumori e incertezze.
La frustrazione cresce soprattutto tra chi si era mosso con anticipo: concessionari pronti, cittadini già informati, documenti preparati. Il 15 ottobre doveva essere il giorno dell’apertura ufficiale delle richieste, e invece, a sorpresa, ci si ritrova con un semplice tutorial online al posto della procedura attiva. Il Ministero dell’Ambiente precisa che non si tratta di uno slittamento, ma resta il fatto che non esiste ancora una nuova data.
A rendere tutto più caotico è la discrepanza tra le attese pubbliche e la comunicazione istituzionale. Il dicastero insiste: “Si è sempre parlato di circa 30 giorni dopo l’apertura per i concessionari, avvenuta il 23 settembre”. Tuttavia, l’attesa dei cittadini era chiaramente focalizzata sul 15 ottobre. Così, mentre si prova a mantenere la calma, l’assenza di certezze alimenta sospetti e delusione.
In gioco non c’è solo la possibilità di cambiare auto: c’è un’intera misura pubblica che, almeno sulla carta, potrebbe favorire la transizione ecologica e aiutare famiglie e microimprese. Ma se gli incentivi restano inaccessibili e i requisiti troppo selettivi, il rischio è che l’intero impianto si trasformi in un’occasione mancata.
Vincoli, limiti e condizioni nascoste
Come riporta Today, l’ecobonus 2025 prevede contributi fino a 11.000 euro per i privati e 20.000 euro per le microimprese, ma con numerose limitazioni. L’accesso al bonus è vincolato a un Isee sotto i 40mila euro e alla residenza in specifiche “aree urbane funzionali”, le cosiddette Fua. Requisiti che, di fatto, tagliano fuori metà del Paese, con quasi 27 milioni di cittadini automaticamente esclusi.
Le regole impongono anche la rottamazione di un veicolo a combustione interna di cui si sia proprietari da almeno sei mesi, e l’acquisto di una vettura nuova con prezzo non superiore a 35mila euro (escluse Iva e optional). Anche il numero di richieste è limitato: una sola per nucleo familiare nel caso dei privati, fino a due veicoli per le microimprese, ma solo full electric e nuovi.
Una partenza mancata che solleva polemiche
Il vero problema, però, è che la piattaforma per richiedere i bonus non è ancora operativa, e il click day è saltato senza alcun preavviso. I cittadini interessati si sono trovati davanti a un semplice video tutorial invece del modulo da compilare. Al momento, nessuno sa quando sarà possibile richiedere effettivamente gli incentivi, e l’assenza di comunicazioni ufficiali aggiunge confusione.
“Avevano promesso grandi cifre e adesso si rimangiano tutto”, è lo sfogo ricorrente tra i potenziali beneficiari. Il Codacons denuncia che le nuove condizioni creano disuguaglianze, escludendo chi non vive in una Fua o chi ha un Isee solo leggermente superiore alla soglia.