“Ci dovete riportare le vostre auto”, la grande azienda ha riscontrato un grave problema | Sono oltre 900 mila gli automobilisti che rimarranno a piedi

Auto e problemi (Depositphotos foto) - www.insolenzadir2d2.it

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Un imprevisto tecnologico mette alla prova l’affidabilità del colosso, coinvolgendo centinaia di migliaia di automobilisti.

Ci fidiamo dei marchi grossi, no? Sono quelli che associamo a qualità, solidità, zero grattacapi. Però ogni tanto anche loro sbagliano. E quando capita, beh… il minimo che ci aspettiamo è che lo ammettano e sistemino tutto senza troppi giri di parole. Soprattutto quando si parla di auto, dove basta una piccola cosa fuori posto per far saltare i nervi.

Le auto di oggi sono diventate quasi dei computer ambulanti. Cioè, una volta si controllava l’olio e via, adesso invece se il software decide di fare le bizze, non si va da nessuna parte. E non si parla solo di optional: anche le info più banali ormai passano da uno schermo, e quando quello smette di funzionare… addio serenità alla guida.

Con tutto questo digitale, è normale che qualcosa, ogni tanto, sfugga. Basta un errore minuscolo nella gestione dei dati, una memoria troppo piena, e zac: lo schermo sparisce, o peggio, si blocca. Il bello (anzi, il brutto) è che non c’è modo di prevederlo. Ti può capitare anche su un’auto nuova di pacca, e lì sì che girano.

In casi del genere, non c’è alternativa: bisogna intervenire. E anche alla svelta. Sì perché quando il problema coinvolge centinaia di migliaia di auto, non è che puoi far finta di nulla. Tocca organizzare tutto al millimetro, avvisare i clienti, offrire soluzioni rapide.

Una giornata che cambia all’improvviso

Questa azienda importante si è trovata in questa situazione proprio di recente. Ha dovuto mettere mano a una questione non da poco: un richiamo di 900 mila veicoli costruiti tra ottobre 2022 e aprile 2025, tutti con lo stesso tipo di quadro strumenti digitale da 12,3 pollici. Il problema? Un sovraccarico di dati che, nel tempo, può far impazzire lo schermo fino a non farlo accendere più.

La soluzione c’è, per fortuna. Nella maggior parte dei casi basterà una riprogrammazione del software. Però, se la memoria interna è ormai andata, toccherà sostituire il componente intero. Il tutto senza spese per l’automobilista: paga l’azienda. E l’intervento, ci tengono a sottolineare, non richiederà più di due ore e mezza. Chi ha una delle auto coinvolte riceverà una raccomandata con tutte le istruzioni.

Logo Toyota (Pexels foto) - www.insolenzadir2d2.it
Logo Toyota (Pexels foto) – www.insolenzadir2d2.it

Quando anche le auto premium finiscono in officina

Le vetture interessate non sono certo modelli di nicchia. Come riporta Virgilio Motori, ci sono dentro le C-HR, Corolla, RAV4, Highlander, Yaris (anche la GR), ma anche Lexus con LBX e LM. Il punto è che tutte montano lo stesso tipo di display digitale e, quindi, lo stesso componente potenzialmente difettoso. Insomma, un problema trasversale, nato da una scelta produttiva standard che, questa volta, ha fatto cilecca.

A onor del vero, va detto che Toyota ha deciso di affrontare tutto di petto, senza girarci troppo intorno. Non è una cosa da poco, specie quando si tratta di un marchio che ha costruito il suo nome su affidabilità e durata. Nonostante ormai anche i produttori più solidi debbano fare i conti con la tecnologia che può vacillare, l’affidabilità e la trasparenza sono segnali positivi della grandezza e solidità di un marchio.