“Ci dispiace, abbiamo fallito”, il grande marchio dei motori chiude bottega | Un altro capostipite non ha retto la crisi

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Brand fallito auto (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it

Il settore automotive perde un altro pezzo: la storica azienda alza bandiera bianca, non ce l’ha fatta e ha dichiarato fallimento.

Nel panorama sempre più incerto dell’automotive, a preoccupare non sono solo le grandi case automobilistiche. Anche chi lavora dietro le quinte, producendo i componenti fondamentali per mantenere i veicoli su strada, si trova oggi ad affrontare un’instabilità crescente. La crisi non colpisce più in modo selettivo: l’intera filiera è sotto pressione.

Non si parla solo di numeri o di previsioni. La tensione è tangibile e si manifesta in decisioni drastiche come lo stop alla produzione, anche da parte di colossi come Volkswagen, che ha appena fermato due stabilimenti in Germania. Un segnale che qualcosa si sta spezzando nei meccanismi di un sistema fino a poco fa solido.

Nel frattempo, in Italia si osserva con timore il destino di Stellantis, sempre più al centro di stime pessimistiche. Secondo alcune proiezioni, nel 2025 la produzione potrebbe toccare un minimo storico di 400.000 veicoli, un livello che non si vedeva dagli anni Cinquanta. E mentre si guarda al futuro, i primi segnali di cedimento iniziano a diventare vere e proprie fratture.

Ma il colpo più duro arriva altrove, dove nessuno se lo aspettava. Un nome noto a chi cerca qualità nei pezzi di ricambio si è trovato costretto a compiere un passo indietro. Una crisi silenziosa ma devastante ha colpito il cuore dell’aftermarket, lasciando molti interrogativi sul futuro del settore.

Quando la qualità non basta più

A dare l’annuncio è stata la stessa azienda, confermando ciò che da giorni si vociferava nel settore. First Brands Group, storico produttore di ricambi aftermarket OE, ha ufficializzato la propria bancarotta. Non si tratta di un nome qualsiasi: l’azienda realizzava componenti come filtri, freni, candele e altri elementi essenziali per auto, camion e rimorchi, diventando un riferimento per qualità e prezzi competitivi.

Come riferito da Reportmotori, la richiesta di protezione fallimentare è stata presentata con passività stimate tra i 10 e i 50 milioni di dollari. A pesare, secondo la portavoce di Creditsafe, Ragini Bhalla, sono stati i ritardi nei pagamenti ai fornitori, sintomo evidente di una crisi di liquidità profonda e prolungata.

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First Brands Group logo (First Brands Group immagine) – www.insolenzadir2d2.it

Il crollo inaspettato e le conseguenze sul mercato

Ci dispiace, abbiamo fallito” potrebbe sembrare una frase simbolica, ma è ormai il messaggio implicito che arriva da First Brands Group. Un marchio che, fino a poco tempo fa, garantiva ricambi affidabili a prezzi accessibili, si ritrova ora a fronteggiare l’inevitabile. La sua uscita di scena rappresenta un vuoto difficile da colmare per il mercato, soprattutto per gli automobilisti e le officine che si affidavano alla sua rete.

Il caso First Brands non è isolato. L’intero comparto dei ricambi aftermarket OE sta vivendo un momento di forte instabilità. Si teme che altre realtà possano seguire la stessa sorte nei prossimi mesi. Un altro capostipite non ha retto la crisi, lasciando un segnale chiaro: il sistema, così com’è, non regge più.