CAMBIA LA LEGGE – Ora puoi coprire una lettera della targa e non ti multano più: addio agli autovelox | Basta dire questa frase

Autovelox targa modificata sentenza illustrazione (Canva foto) - insolenzadir2d2.it
Con la nuova legge ora puoi coprire una lettera della targa e non ti multano più: addio agli autovelox, niente più multe.
Per anni, modificare una targa anche solo in modo minimo era considerato un reato grave, punibile con sanzioni severe e conseguenze penali.
L’idea di alterare anche una singola lettera della propria targa, magari con uno stratagemma banale, bastava per far scattare immediatamente le accuse di falso materiale. Tuttavia, qualcosa sembra essere cambiato.
Nelle ultime settimane, alcuni casi singolari hanno rimesso in discussione i limiti della legge sulle targhe dei veicoli. In un contesto dove i controlli automatici tramite autovelox e telecamere sono sempre più diffusi, è emersa una sentenza che sta facendo discutere.
Una decisione che, almeno in apparenza, sembra offrire una via d’uscita a chi si trovi coinvolto in situazioni ambigue legate alla propria targa.
Una nuova legge per chi modifica la targa
Non si parla di un cambiamento normativo ufficiale, ma di una nuova interpretazione giurisprudenziale che potrebbe aprire scenari inaspettati. Basta una semplice frase, un dettaglio dichiarato nel modo giusto, e quello che fino a ieri era considerato un illecito potrebbe non esserlo più. A sorprendere è il margine di incertezza che ora entra in gioco nei casi di alterazione della targa.
Chiunque abbia avuto a che fare con le multe da autovelox o con sistemi di rilevamento automatico sa quanto una singola lettera della targa possa fare la differenza. Ecco perché il caso emerso di recente ha destato grande interesse: una decisione che, senza modificare formalmente la legge, potrebbe avere un effetto pratico simile.

Una sentenza che cambia la percezione della legge
La vicenda risale al febbraio 2023, quando un uomo di 64 anni venne fermato a Novate Milanese alla guida di una Fiat Panda. Durante il controllo, gli agenti notarono che la targa era stata modificata: una “D” trasformata in “B” con dello scotch nero. Scattò subito un’indagine per falso materiale, ma il caso ha preso una piega inattesa. Il Tribunale di Milano ha assolto l’uomo, ritenendo credibile la versione secondo cui la manomissione fosse solo uno “scherzo” a sua insaputa. Il veicolo, infatti, era intestato all’ex moglie, e mancavano prove sull’intenzionalità dell’azione.
Secondo quanto riportato da Motori.it, la chiave dell’assoluzione è stata proprio l’assenza di una prova certa che dimostrasse il dolo. Il giudice ha stabilito che in mancanza di elementi oggettivi per confermare l’intento fraudolento, fosse impossibile emettere una condanna. Un precedente che potrebbe essere invocato da altri automobilisti in situazioni simili, spostando il peso della responsabilità sulla dimostrazione dell’intenzionalità. Un dettaglio che, di fatto, lascia spazio a una nuova zona grigia nella gestione delle infrazioni.