CAFFÈ MIRACOLOSO – Se lo bevi così riduci il rischio di morire giovane: lo studio conferma tutto | Cambia solo un ingrediente

Caffè fa bene alla salute (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it
Un’abitudine mattutina tanto comune quanto sottovalutata potrebbe incidere sulla longevità, se seguita con una semplice accortezza.
Il suono della moka che borbotta in cucina è, per molti, il segnale più rassicurante dell’inizio di una nuova giornata. Quel primo sorso caldo di caffè, consumato magari ancora in pigiama, è parte integrante di un rituale quotidiano a cui pochi rinuncerebbero. Eppure, dietro quel gesto automatico, potrebbe nascondersi un potenziale alleato per la salute.
La colazione è spesso vista come il momento per ricaricare il corpo e la mente, ma raramente ci si sofferma sull’impatto reale di ciò che ingeriamo in quei primi minuti del mattino. Ci si concentra sul gusto, sul profumo, sulla necessità di svegliarsi, dimenticando che ogni scelta alimentare ha conseguenze che vanno ben oltre il piacere immediato.
Tra chi preferisce il caffè macchiato, chi lo corregge con panna o lo dolcifica con generosità, la bevanda più amata del mondo si trasforma in mille versioni. Ma ciò che distingue una semplice coccola mattutina da un potenziale gesto salvavita potrebbe essere proprio ciò che ci si aggiunge dentro.
In un tempo in cui il benessere è spesso legato a soluzioni complesse, diete rigide o integratori costosi, un cambiamento minuscolo nella nostra tazza quotidiana potrebbe invece offrire un beneficio sorprendente. La scienza, in questo caso, sembra parlare chiaro.
Bere caffè fa bene, ma dipende da come lo si beve
Secondo uno studio internazionale guidato dalla Friedman School of Nutrition Science and Policy dell’Università Tufts e pubblicato su The Journal of Nutrition, il consumo di 2-3 tazze di caffè nero al giorno – ovvero senza zuccheri aggiunti o con quantità minime – è stato associato a una riduzione del rischio di morte prematura fino al 17%. Una tazza al giorno, già da sola, può ridurre il rischio del 16%.
Come riportato da Fanpage, i ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 46.000 adulti statunitensi in un periodo di 9-11 anni. Hanno concluso che aggiungere troppo zucchero o grassi, come panna o latte, può annullare i benefici del caffè. In particolare, le quantità considerate “accettabili” sono state inferiori a 2,5 grammi di zucchero e 1 grammo di grassi saturi per tazza. La caffeina, e non il caffè decaffeinato, è risultata responsabile dei benefici osservati.

Una tazza al giorno può fare la differenza
Il massimo beneficio è stato riscontrato con 2-3 tazze di caffè al giorno, consumate rigorosamente senza abbondanti aggiunte. La versione “light” della bevanda – o addirittura quella completamente nera – sembra essere la chiave per allungare la vita, almeno in termini statistici. Nessun effetto protettivo è stato osservato con quantità superiori o con bevande decaffeinate.
Lo studio sottolinea che non si tratta di un rapporto causa-effetto, ma di una chiara associazione tra il consumo consapevole di caffè e una minore mortalità. Una scoperta che aggiunge un tassello importante al già vasto mosaico dei benefici attribuiti a questa bevanda così amata e quotidiana.