Bollette raddoppiate, per colpa di questo orologio paghi 300€ in più: sistemalo e vedi come risparmi

Risparmio bollette illustrazione (Canva foto) - insolenzadir2d2.it
Un errore di distrazione che può costarti fino a 300 euro in più l’anno sulla bolletta: tutto per colpa di un orologio mal regolato.
Può sembrare uno scherzo, e invece no. C’è un componente minuscolo e silenzioso che lavora nascosto nella tua casa e che, se lasciato senza la dovuta attenzione, rischia di far lievitare il costo dell’energia elettrica in modo sorprendente.
Nessuno se ne accorge finché non arriva la bolletta. Ed è allora che si comincia a cercare il colpevole.
Chi immaginerebbe che un banale errore di sincronizzazione oraria possa fare tanta differenza? Il problema si annida proprio lì, in un sistema che tutti danno per scontato, ma che ha un ruolo centrale nella gestione dei consumi domestici.
Non si tratta dell’orologio in salotto o di quello del forno: la questione è molto più tecnica, ma altrettanto concreta.
Fasce orarie migliori per utilizzare gli elettrodomestici
Non è un guasto, non è un blackout, né un malfunzionamento evidente. Eppure, mese dopo mese, il danno cresce, silenzioso. A volte bastano pochi minuti di disallineamento per spostare l’uso degli elettrodomestici nelle fasce più care della giornata. E se accade regolarmente, il risultato può essere un aumento notevole della bolletta, anche senza aver cambiato abitudini.
Questo accade perché la corrente elettrica non costa sempre uguale. Esistono tre fasce orarie – F1, F2 e F3 – stabilite da Arera, e ognuna ha un prezzo diverso. La fascia F1 è la più costosa e copre le ore di punta dei giorni feriali. La F2 è intermedia, mentre la F3 è la più conveniente, attiva nelle ore notturne, nei weekend e nei festivi. Chi riesce a spostare i consumi verso F3 riesce anche a ridurre sensibilmente il costo delle bollette.

Come funziona davvero il risparmio energetico
Molti utenti, pensando di ottimizzare i consumi, scelgono contratti a tariffa bioraria o multioraria, contando sull’uso degli elettrodomestici nelle fasce più economiche. Ma tutto questo si basa su un presupposto: che il contatore elettronico sia perfettamente sincronizzato con l’ora reale. Ecco dov’è il punto critico. Se l’orologio interno del contatore è sfasato, anche solo di 20 o 30 minuti, si finisce per utilizzare energia nella fascia F1 credendo di essere ancora in F3. Il risultato? Fino a 300 euro in più all’anno.
Come riporta Repubblica, per evitare questo spreco silenzioso è fondamentale verificare con il proprio fornitore che il contatore registri i consumi correttamente rispetto alle fasce orarie. In alcuni casi, è possibile richiedere un controllo gratuito o la risincronizzazione dell’orologio interno. Una piccola azione che può riportare sotto controllo una spesa energetica apparentemente inspiegabile.