ATTENZIONE AI SEMAFORI – Hanno cambiato il colore per passare: addio al verde adesso sarà un caos abituarsi | Rischi incidenti e multe

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Attenzione colore semaforo (Canva foto) - insolenzadir2d2.it

Attenzione ai semafori: cambiano i colori del via libera e rischia di essere un caos, Scopri tutte le novità.

In molte città del mondo siamo abituati a riconoscere i segnali stradali in modo automatico, quasi istintivo. Il verde significa via, il rosso significa stop: un linguaggio universale che impariamo fin da piccoli. Ma cosa accadrebbe se improvvisamente uno di questi codici visivi cambiasse? Se il colore del via non fosse più il verde?

Immaginare uno scenario simile fa riflettere sul ruolo che le abitudini giocano nella nostra sicurezza quotidiana. Guidare o attraversare un incrocio comporta reazioni rapidissime, spesso basate sull’intuizione più che sulla riflessione. Una variazione anche minima nei segnali stradali potrebbe generare confusione, rallentamenti e, nei casi peggiori, incidenti.

Basta pensare a quanti automobilisti agiscono d’istinto davanti a un semaforo che cambia colore. Se da un giorno all’altro il verde venisse sostituito da una sfumatura diversa, servirebbero mesi per riabituarsi. E nel frattempo, gli errori sarebbero inevitabili. È facile immaginare multe per attraversamenti non autorizzati e fraintendimenti tra pedoni e veicoli.

Questo tipo di cambiamento, se applicato nel nostro Paese senza un’adeguata fase di transizione, rischierebbe di mandare in tilt il traffico urbano. Non si tratta solo di cambiare una lampadina: significherebbe ripensare un intero sistema di segnalazione visiva e rieducare milioni di cittadini.

Quando il verde è blu: il caso del Giappone

Un esempio concreto di questo fenomeno arriva dal Giappone, dove il colore del semaforo che indica il via libera non è propriamente verde, ma blu. Una scelta che può sembrare strana agli occhi occidentali, ma che ha profonde radici culturali e linguistiche. Come spiega Geopop, in giapponese antico la parola “ao” indicava sia il blu che il verde, considerati un’unica tonalità. Solo in epoche recenti è stato introdotto il termine “midori” per distinguere il verde.

Nel 1973, per conformarsi parzialmente agli standard internazionali, il Giappone ha adottato una tonalità di verde molto tendente al blu per i suoi semafori, sfruttando una delle sfumature ammesse dalla Convenzione di Vienna sulla segnaletica stradale. In questo modo ha mantenuto una coerenza culturale, pur adeguandosi parzialmente alle regole internazionali. Anche la tecnologia ha aiutato: i moderni LED hanno reso la differenza tra verde e blu meno marcata, permettendo una transizione visiva più fluida per i cittadini.

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Semaforo illuminato (Canva foto) – insolenzadir2d2.it

Il possibile impatto di un cambio simile in Europa

Se un cambiamento simile avvenisse improvvisamente in Italia o in altri Paesi europei, le conseguenze potrebbero essere significative. I semafori rappresentano un punto fermo del comportamento stradale, e modificarne anche solo uno degli elementi fondamentali – come il colore del via libera – implicherebbe una trasformazione radicale nella percezione visiva di milioni di persone.

Pedoni, ciclisti, automobilisti e conducenti di mezzi pubblici dovrebbero abituarsi rapidamente a una nuova logica di riconoscimento, rischiando di confondere segnali vitali per la sicurezza.