“Alt Polizia! Mi mostri l’ADAS”, auto sotto sequestro dal 1° ottobre | Se ancora non lo hai chiama subito o resti a piedi
Posto di blocco della polizia (Depositphotos foto) - www.insolenzadir2d2.it
Dal 1° ottobre, nuove regole europee mettono pressione ai guidatori: chi non si adegua rischia conseguenze serie.
La tecnologia ha cambiato radicalmente il modo in cui ci si mette al volante, eppure molti automobilisti sembrano ancora ignorare l’importanza di sistemi che oggi non sono più optional. Le auto moderne non si limitano più a portarti da un punto all’altro, ma monitorano, segnalano e talvolta decidono per te.
In particolare, il tema della sicurezza alla guida si è spostato dal comportamento umano alla capacità tecnologica del veicolo. Non è più solo il conducente ad avere responsabilità: anche la dotazione del mezzo è sotto esame. A complicare le cose, ci pensano i continui aggiornamenti normativi, spesso poco chiari o ignorati da chi guida ogni giorno per lavoro o per abitudine.
Dal 7 luglio 2024, molte novità sono diventate ufficialmente legge europea. Eppure, il vero impatto per gli automobilisti italiani si comincia a sentire solo ora. In molti casi, i veicoli non in regola rischiano il sequestro o il fermo, senza possibilità di appello immediato. A far discutere è soprattutto l’obbligatorietà di alcune tecnologie che, fino a ieri, erano considerate semplici accessori.
È il caso dell’Attention Assist, uno dei tanti sistemi Adas (Advanced Driver Assistance System) che, con altri dispositivi, è entrato ufficialmente nella lista degli obblighi europei. Ma l’obiettivo di Bruxelles va ben oltre la semplice sicurezza: si parla di controllo, prevenzione, aggiornamenti software e protezione informatica. Un ecosistema di requisiti che pochi veicoli, soprattutto tra quelli immatricolati prima del 2024, riescono a rispettare.
Un controllo sempre più invasivo?
Chi guida oggi un’auto senza sistemi come il mantenimento della corsia o la frenata automatica d’emergenza potrebbe trovarsi in una situazione delicata. Non si tratta più solo di comfort o di guida assistita, ma di rispetto di legge. Dal 1° ottobre 2025, come riportato da L’Automobile, i controlli su strada possono portare al sequestro del mezzo se questo risulta sprovvisto dei dispositivi richiesti.
Il riferimento è al Regolamento Europeo 2019/2144, entrato in vigore in maniera definitiva con l’estensione dell’obbligo ai veicoli nuovi, ma che prevede anche verifiche puntuali sulle dotazioni presenti. In particolare, le forze dell’ordine possono chiedere di dimostrare la presenza degli Adas obbligatori. E in caso di assenza? “Alt, Polizia! Mi mostri l’ADAS”, come provocatoriamente riportato nel titolo della notizia, non è più una battuta, ma un reale scenario da affrontare.
Tutti i sistemi da avere (o aggiornare)
L’elenco degli Adas diventati obbligatori comprende oltre dieci dispositivi, tra cui ISA (adattamento intelligente della velocità), sistema automatico di frenata, mantenimento corsia, monitoraggio della stanchezza, predisposizione per alcolock e il registratore di eventi. Questi sistemi non possono essere disattivati in modo permanente e devono riattivarsi a ogni accensione del veicolo.
Chi acquista oggi un’auto nuova è già automaticamente in regola. Ma chi circola con un’auto immatricolata prima del 7 luglio 2024 potrebbe trovarsi fuori norma, a meno che il veicolo sia stato aggiornato. E non basta dichiararlo: servono prove documentali, verificabili al momento del controllo.