ADDIO SPID GRATIS, da luglio diventa a pagamento: ma siamo tutti obbligati ad averlo: ecco come ci estorcono una nuova tassa | Cifre già online

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Lo spid non è più gratuito quanto costa illustrazione (Spid foto) - insolenzadir2d2.it

SPID a pagamento: una scelta quasi obbligata che costringe milioni di italiani, è obbligatorio e non più gratuito.

Lo abbiamo attivato perché ce lo hanno presentato come strumento indispensabile per accedere a servizi pubblici fondamentali. Lo abbiamo usato per prenotare visite sanitarie, accedere al sito dell’INPS, controllare documenti fiscali. Ora, proprio quando l’abitudine ha preso piede, arriva la sorpresa: non sarà più gratuito per tutti.

Per anni ci è stato detto che lo SPID era la chiave dell’identità digitale, il futuro delle relazioni tra cittadini e Stato. In pochi clic ci siamo adeguati, senza molte alternative. Ma oggi, proprio su questa abitudine, si insinua un nuovo costo, una cifra che, seppur contenuta, suona come l’ennesima tassa mascherata.

Chi si era fidato, scegliendo il primo provider disponibile o seguendo il consiglio di un conoscente, ora si trova incastrato. L’alternativa? Passare a un altro operatore, ma non tutti sanno come fare, e spesso la procedura scoraggia. Il risultato è che molti si ritroveranno a pagare senza nemmeno rendersene conto, solo per continuare a usare un servizio ormai diventato necessario.

L’impressione è quella di un meccanismo che, una volta entrato nelle nostre vite, diventa insostituibile e quindi monetizzabile. E se oggi riguarda solo un provider, domani potrebbe estendersi a tutti.

Cosa cambia da luglio 2025

Dal 28 luglio 2025, chi ha attivato lo SPID tramite InfoCert dovrà pagare 5,98 euro all’anno per continuare a usarlo. Il canone sarà richiesto al momento del rinnovo successivo a quella data. Per non pagare, si potrà disdire l’attuale contratto inviando una PEC o una raccomandata, e poi rivolgersi a un altro provider che offre ancora il servizio gratuitamente, come PosteID, Sielte o Namiral.

Come spiegato da Geopop, questa decisione arriva in un contesto di incertezza sul futuro dello SPID, destinato forse a essere sostituito da IT-Wallet, il nuovo portafoglio digitale europeo. Intanto, alcuni operatori – tra cui InfoCert e in precedenza Aruba – hanno deciso di introdurre un canone, pur avendo ricevuto sostegni pubblici per la gestione del servizio. Il rischio è un effetto domino: se anche altri provider seguiranno l’esempio, l’identità digitale potrebbe non essere più gratuita per nessuno.

Soldi contanti
Soldi contanti euro prezzo dello Spid (Canva foto) – insolenzadir2d2.it

Quali sono le vere alternative per non pagare

Per ora, chi vuole evitare il costo imposto da InfoCert ha un’unica via: trasferire la propria identità digitale verso un altro fornitore. Ma l’operazione non è immediata e richiede attenzione. Intanto, milioni di utenti rischiano di accettare passivamente una spesa che sembrava impensabile solo pochi mesi fa.

Il vero interrogativo è se questo canone rappresenti solo una scelta commerciale isolata o se stia segnando un cambio di rotta per tutti i servizi digitali pubblici. In un sistema dove l’accesso ai diritti passa da piattaforme digitali, la gratuità non è solo un’opzione: è una garanzia di equità.