«Hai un cane o un gatto? Ti valgono 240 €», arrivano i nuovi bonus retribuzione | Non perdi più lo stipendio per curarli
                Cani e gatti soldi euro (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it
Adesso se hai un cane o un gatto ti pagano di più: arriva il bonus da 240 euro per chi ha animali domestici.
Negli ultimi anni, il legame tra esseri umani e animali domestici ha assunto un valore sempre più centrale. Non si tratta più soltanto di affetto o compagnia: cani e gatti sono oggi percepiti come parte integrante del nucleo familiare, tanto da influenzare scelte quotidiane, abitudini e persino priorità lavorative. Un cambiamento culturale che comincia a riflettersi anche nelle normative.
Un episodio recente ha acceso i riflettori su questo tema: Lewis Hamilton, pilota di Formula 1, ha rinunciato ad alcune attività in Ferrari per assistere il suo cane malato. Un gesto personale che, oltre a colpire l’opinione pubblica, ha dato nuova visibilità a una questione delicata: è giusto dover rinunciare allo stipendio per curare un animale domestico in difficoltà?
Mentre in molte aziende si parla sempre più di benessere del lavoratore, resta poco chiaro cosa accada quando la persona da assistere non è un parente stretto, ma un animale. Eppure, secondo la Corte di Cassazione, esistono già casi in cui i permessi retribuiti possono essere concessi per accudire il proprio cane o gatto, a patto che siano rispettate precise condizioni.
In attesa di una regolamentazione definitiva, la giurisprudenza ha già aperto la strada. Con una storica sentenza del 2018, è stato infatti riconosciuto che, in assenza di alternative familiari, l’animale domestico malato può rientrare nei “gravi motivi familiari” che giustificano un’assenza dal lavoro retribuita. Ora, però, tutto potrebbe cambiare davvero.
Una proposta che vuole fare chiarezza
Attualmente in Parlamento è in discussione una proposta di legge che punta a tradurre in norma generale quanto stabilito dalla Cassazione. Come riportato da QuiFinanza, il nuovo disegno prevede l’introduzione di permessi retribuiti specifici per assistere cani e gatti in gravi condizioni di salute, o in caso di decesso. La misura nasce per tutelare i lavoratori che vivono da soli o non possono contare su altri per il trasporto o la cura del proprio animale.
Secondo il testo in esame, sarebbe possibile usufruire di 8 ore retribuite all’anno per motivi sanitari urgenti legati al proprio pet, e fino a tre giorni in caso di morte dell’animale. A rendere legittimo il permesso sarà il certificato veterinario e la mancanza di familiari in grado di occuparsi dell’animale. Un passo che rafforzerebbe il valore affettivo e giuridico degli animali nella società.

Cosa cambia davvero per i lavoratori
Se approvata, questa legge rappresenterebbe un punto di svolta per i diritti dei lavoratori con animali. Il permesso retribuito non dipenderebbe più dall’interpretazione di una sentenza, ma diventerebbe un diritto accessibile e automatico. Il datore di lavoro non potrebbe più opporsi, evitando così anche possibili conflitti o incomprensioni.
Al momento, il beneficio riguarda solo cani e gatti, gli unici animali registrati nell’Anagrafe degli animali da compagnia. Questo permette di accertare il reale legame tra proprietario e animale, prevenendo eventuali abusi.
