UFFICIALE SCUOLE – Milioni del PNRR spesi e adesso le aule rimarranno vuote | Ecco dove mandano i tuoi figli

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Aule di scuola vuote (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it

Parte la riorganizzazione scolastica: spostamenti, chiusure e tanti interrogativi su spazi e fondi PNRR già spesi.

A pochi mesi dall’approvazione del nuovo piano di riorganizzazione scolastica comunale, si moltiplicano le perplessità tra famiglie, docenti e rappresentanze istituzionali. In città, l’argomento è diventato uno dei più discussi, anche per le sue ripercussioni logistiche ed educative, che coinvolgono centinaia di studenti in età scolare. Mentre le aule si svuotano, cresce il timore per ciò che si perderà insieme agli edifici chiusi.

Le decisioni prese nei mesi scorsi hanno già scatenato forti reazioni. Alcuni plessi verranno trasferiti o accorpati, modificando profondamente l’assetto scolastico in molte zone del territorio comunale. Il malcontento serpeggia non solo tra i genitori, ma anche tra gli stessi insegnanti, che da tempo chiedono maggiore chiarezza e coinvolgimento nei processi decisionali.

A rendere ancora più acceso il dibattito sono le risorse impiegate fino ad ora. Laboratori, aule speciali e spazi didattici innovativi sono stati finanziati grazie ai fondi del PNRR e ad altri contributi europei, ma ora sembrano destinati a essere inutilizzati o dismessi. “Che fine faranno i soldi pubblici spesi per migliorare scuole che ora vengono chiuse?”, è la domanda che riecheggia tra i corridoi vuoti.

Il tema è arrivato anche in Consiglio Comunale, con un’interrogazione depositata dal consigliere Vittorio Nessi di Svolta Civica. Al centro del documento non ci sono solo le decisioni tecniche sui trasferimenti, ma anche e soprattutto il futuro di quei progetti educativi costruiti negli anni, spesso con il coinvolgimento diretto delle comunità scolastiche.

Il nodo degli spazi che rischiano di scomparire

Le domande poste da Nessi sono dirette e puntano a ottenere risposte precise: quali aule verranno salvaguardate? Verranno mantenute le aule di musica, informatica, arte, scienze e quelle per progetti speciali? E soprattutto, che ne sarà delle aule dedicate ai bisogni educativi speciali, spesso fondamentali per l’inclusione? Domande che non riguardano solo l’organizzazione logistica, ma toccano il cuore stesso della missione educativa delle scuole.

Come sottolinea la testata Como Zero, anche i docenti e i consigli d’istituto hanno espresso preoccupazione per le ripercussioni sui servizi formativi e la possibile riduzione degli spazi destinati a progetti mirati. La sensazione è che, nel passaggio a un nuovo modello scolastico, si rischi di perdere molto più che qualche metro quadro.

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Aula di scuola vuota novità (Canva foto) – www.insolenzadir2d2.it

Le perplessità sugli investimenti PNRR e sulle responsabilità future

Il punto più critico sollevato dall’interrogazione riguarda però il denaro: milioni di euro investiti in opere e attrezzature scolastiche, spesso proprio grazie ai fondi PNRR, sono ora legati a edifici che saranno chiusi o trasformati. “La Giunta ha valutato che fine faranno questi investimenti? Esiste una regolamentazione delle responsabilità?”, chiede il consigliere.

L’amministrazione comunale non ha ancora fornito risposte dettagliate. Intanto, genitori e docenti attendono chiarezza non solo sul destino delle strutture, ma anche sulla visione educativa che dovrebbe giustificare una trasformazione così radicale.