Bonus affitto, arrivano fino a 2.633 € di sconto | Ti basta rispettare queste 3 regole e ti fanno il bonifico
Bonus affitto (Depositphotos foto) - www.insolenzadir2d2.it
Un contributo molto interessante e utile a ridurre le spese d’affitto se si rispettano alcune condizioni precise.
Affittare casa oggi è diventato un vero e proprio investimento a fondo perduto, soprattutto nelle grandi città dove i prezzi continuano a salire. Spesso chi cerca una casa si trova davanti a richieste esorbitanti, spese extra poco chiare e contratti che sembrano scritti apposta per confondere.
Non è più solo una questione di budget, ma di riuscire a trovare qualcosa che sia vivibile, sostenibile e – perché no – anche dignitoso. Le difficoltà non riguardano solo chi vive da solo o chi si trasferisce per lavoro. L’affitto pesa su intere famiglie, su giovani coppie, su chi è costretto a cambiare città per motivi personali, ecc.
E nel frattempo, gli stipendi non crescono di pari passo, mentre i proprietari chiedono sempre più garanzie, fideiussioni bancarie, e addirittura contratti a tempo indeterminato per concedere una stanza. Negli ultimi anni si è parlato tanto di crisi abitativa, ma poco è cambiato.
Trovare una casa in affitto che non divori metà dello stipendio resta un’impresa. In molte zone, anche periferiche, si pagano cifre che fino a qualche anno fa sembravano folli. Il mercato è saturo, competitivo e spesso squilibrato, con offerte che spariscono nel giro di poche ore e richieste che sembrano più una selezione del personale che una trattativa tra privati.
Bonus affitto
Eppure, ci sono ancora strumenti – seppur poco conosciuti – che cercano di alleggerire il peso del canone mensile. Agevolazioni fiscali, bonus mirati, contributi statali: esistono, ma non sempre vengono pubblicizzati nel modo giusto. A volte basta poco per rientrare in una di queste misure, ma occorre sapere dove guardare, come fare domanda, e soprattutto quali condizioni rispettare per ottenere qualcosa di concreto.
Se si rispettano tutti i criteri, il contributo arriva. Non è enorme, si parla di un massimo di 279,21 euro, ma comunque fa comodo. Detto questo, c’è un’altra possibilità che vale la pena conoscere: la detrazione Irpef fino a 2.633 euro l’anno. In pratica, ti puoi ritrovare con un rimborso di circa 500 euro. Non male, considerando che basta inserirla nella dichiarazione dei redditi.

Grandi opportunità
Come riporta Il Fatto Quotidiano, questa misura, attiva anche per il 2025, è pensata per gli studenti universitari che vivono lontano dalla loro città d’origine e riceve fondi pubblici specifici (quest’anno 16,2 milioni in tutto, di cui 9,5 aggiunti come extra). La cosa interessante? Si può aggiungere alla classica detrazione Irpef sull’affitto, se si rispettano alcune condizioni. Per rientrarci, bisogna avere un Isee sotto i 20.000 euro, non ricevere altri contributi pubblici per l’alloggio, e – dettaglio importante – frequentare un ateneo che non ha residenze universitarie.
Serve poi dimostrare di essere “in regola”: chi è al secondo anno deve aver preso almeno 10 CFU entro il 10 agosto dell’anno prima, mentre chi è più avanti con gli studi deve dimostrare di averne fatti 25 nello stesso arco di tempo. Attenzione però, non vale per tutti i tipi di contratto. Serve che l’affitto sia fatto secondo la legge 431/1998, oppure che ci siano contratti di ospitalità o accordi con enti per il diritto allo studio. La sublocazione, per dire, non è ammessa. La detrazione vale anche per chi studia in un altro paese europeo o dello Spazio economico europeo, oltre che per gli iscritti ai Conservatori, ITS e simili.
