Benzina, da novembre divieto di rifornimento nel weekend: il piano è già pronto | Chi verrà beccato pagherà una cifra folle
Benzina e multe (Pixabay foto) - www.insolenzadir2d2.it
Tra rincari improvvisi, strategie dei distributori e differenze regionali, fare benzina in Italia è diventata una sfida quotidiana.
Fare rifornimento è diventato quasi un lusso. I prezzi alla pompa continuano a salire, e ogni settimana sembra esserci una nuova sorpresa. C’è chi ormai calcola al centesimo quando fare il pieno, cercando il distributore più conveniente, magari spostandosi di qualche chilometro solo per risparmiare pochi euro. E non è affatto un’esagerazione.
La questione non è solo economica, ma anche organizzativa: basta un aumento improvviso o un disguido tecnico a un impianto per creare code chilometriche. In alcuni casi, un piccolo errore di comunicazione fra gestore e sistema di aggiornamento dei prezzi può far saltare tutto, con utenti infuriati e disagi continui.
Il clima attorno al tema carburanti è diventato teso. E non è difficile capire il motivo: con le tariffe che viaggiano intorno a 1,75 €/l in modalità self e ancora più alte nel servito, ogni rincaro viene percepito come un’ingiustizia. A peggiorare le cose, ci si mettono anche le variabili internazionali: una crisi geopolitica o una decisione dell’OPEC può far impennare i prezzi nel giro di pochi giorni.
A tutto questo si aggiungono le differenze regionali e i problemi di approvvigionamento. Non tutti i distributori sono uguali, e la possibilità di scelta è spesso limitata, soprattutto in certe zone d’Italia. Chi abita in periferia o in aree poco servite non ha alternative: deve pagare quanto richiesto, senza sconti né concorrenza. E non finisce qui, se poi di mezzo ci va il weekend.
Imprevisti e sfiducia
C’è poi chi tenta di aggirare il problema con app e trucchi digitali. Le applicazioni per confrontare i prezzi sono utilissime, ma non sempre aggiornate in tempo reale. Alcune segnalano prezzi vecchi di giorni, altre indicano distributori chiusi. Morale? Anche il “fai da te” ha i suoi limiti, e il risparmio non è garantito.
Un altro aspetto frustrante riguarda i cambi di prezzo apparentemente senza motivo. Capita spesso di trovare aumenti improvvisi da un giorno all’altro, senza alcuna spiegazione logica. Un centesimo qui, tre lì… e il pieno finisce per costare molto più del previsto. Questo genera sfiducia, e rende ancora più complicato pianificare le spese.
Il problema del weekend
Non tutti i giorni sono uguali, e chi è abituato a tenere d’occhio i listini lo sa bene. I prezzi della benzina tendono ad abbassarsi a inizio settimana, soprattutto tra lunedì e mercoledì, quando i distributori aggiornano i dati dopo il weekend. In queste fasce, si riesce spesso a risparmiare qualche centesimo al litro.
Il contrario succede nei fine settimana: tra venerdì e domenica, i prezzi subiscono spesso un ritocco verso l’alto. Come riportato da Gems Auto, il weekend può portare rincari fino a 3–4 centesimi al litro, dovuti all’aumento della domanda, al traffico e alle strategie commerciali dei gestori. In pratica, se si vuole risparmiare è quasi vietato fare rifornimento proprio nel weekend, poiché si può arrivare a rincari anche folli delle volte, seppur controllati.