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Lavoro dipendenti pubblici (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it
Un piano del governo punta a ridurre gli squilibri nei salari pubblici locali con arretrati, aumenti e nuovi strumenti di perequazione.
Le amministrazioni locali hanno avviato una serie di interventi che stanno trasformando il panorama retributivo dei dipendenti pubblici. In alcune realtà territoriali si registra un incremento dei premi di risultato, segnale di un cambiamento che va oltre il semplice adeguamento salariale.
Il tema del riequilibrio tra i lavoratori delle amministrazioni centrali e quelli degli enti locali è tornato al centro del dibattito. Si tratta di una questione annosa, che riguarda disparità storiche nelle retribuzioni, spesso legate alla diversa capacità di spesa delle singole amministrazioni.
A rafforzare l’urgenza di un intervento è anche il contesto economico attuale, segnato da un costo della vita in aumento e da una crescente difficoltà per gli enti locali nel trattenere personale qualificato. In alcune aree del Paese, il mercato privato diventa più attrattivo, generando una fuga di competenze che rischia di compromettere la qualità dei servizi pubblici. È qui che si inserisce l’ipotesi di nuove misure correttive, capaci di restituire centralità al lavoro pubblico.
Come ricorda il sito giuridico Brocardi, tra le soluzioni allo studio emerge la proposta di un fondo di perequazione nazionale, sostenuta dai ministri Zangrillo e Giorgetti. Una misura pensata per aiutare gli enti territoriali più fragili a colmare il divario retributivo con le realtà centrali. Un fondo di questo tipo, se approvato, potrebbe introdurre un criterio di distribuzione più equa delle risorse, ma anche nuove regole che cambiano le condizioni di accesso ai benefici.
Un piano in due fasi e una regola che cambia tutto
L’intervento governativo si articola su due livelli distinti ma complementari. Da un lato, il rinnovo contrattuale per il triennio 2022-2024, che si affianca alla nuova tornata 2025-2027, punta a garantire continuità negli aumenti salariali. Dall’altro, il fondo di perequazione, che con uno stanziamento tra i 100 e i 150 milioni di euro, mira a correggere le disuguaglianze e a sostenere gli enti con margini di spesa più ristretti. Secondo la Cisl Fp, si tratta di un’occasione per sanare anni di squilibri.
Il fondo consentirebbe inoltre di potenziare il salario accessorio, favorendo l’incremento dei premi di produttività già avviato in alcune amministrazioni. Ma le novità non si fermano qui: nel pacchetto contrattuale sarebbero contenute anche nuove regole per l’erogazione dei benefici. In caso di mancata applicazione, le sanzioni potrebbero diventare significative, fino a sfiorare i 9.000 euro in determinati contesti amministrativi.
Arretrati e aumenti immediati per una categoria precisa
Il cuore della misura riguarda i dipendenti pubblici degli enti locali. Per loro, è previsto l’accredito immediato di circa 2.500 euro di arretrati, frutto del rinnovo contrattuale 2022-2024. La somma rappresenta un recupero economico atteso da tempo e si affiancherà a un aumento progressivo dello stipendio mensile lordo, che partirà da 190 euro nel 2025 per arrivare fino a 280 euro nel 2027.
Il pacchetto complessivo sarà arricchito da un aumento dei premi di produttività, reso possibile proprio dal fondo di perequazione.