Avviso di pagamento, da novembre per guardare il calcio devi pagare 500€ | La nuova tassa sullo sport è una mazzata

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Guardare la partita di calcio in tv (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it

Una nuova mossa scuote gli appassionati di calcio: chi ha eluso gli abbonamenti potrebbe trovarsi a pagare molto più del previsto.

Negli ultimi anni, l’accesso ai contenuti sportivi è diventato sempre più costoso, spingendo una fetta crescente di pubblico verso soluzioni alternative e spesso borderline. Il calcio, in particolare, è al centro di questo fenomeno, dove la passione per la propria squadra si intreccia con la necessità di risparmiare. Le nuove tecnologie hanno reso più semplice aggirare gli abbonamenti ufficiali, ma ora qualcosa sta cambiando.

Da tempo le autorità e le grandi piattaforme stanno alzando il livello di attenzione verso chi sfrutta servizi non autorizzati. Non si parla solo di pirateria informatica in senso classico, ma di un vero e proprio sistema parallelo che ha iniziato a generare numeri preoccupanti. In questo scenario, il calcio resta l’obiettivo principale, con un giro d’affari illegale che tocca migliaia di utenti.

Quello che sembrava un fenomeno difficile da controllare, oggi mostra segnali di un’inversione di tendenza. L’adozione di nuove misure di tracciamento ha infatti permesso alle autorità di individuare sempre più facilmente i responsabili. E ora non si tratta più solo di multe amministrative, ma di richieste ben più pesanti che arrivano direttamente dalle piattaforme colpite.

“Guardare una partita gratis potrebbe costare caro” non è più soltanto un modo di dire. Chi pensava di cavarsela con poco, ora si ritrova di fronte a cifre inaspettate e richieste che sembrano disegnate per fare da deterrente. Le iniziative delle autorità si stanno intensificando, sostenute anche da organismi sportivi ufficiali.

Una lettera inaspettata e poco gradita

Dazn ha iniziato a inviare comunicazioni ufficiali agli utenti che, secondo le indagini, hanno usufruito di abbonamenti illegali per seguire le partite. Si tratta di lettere raccomandate, spedite a un primo gruppo di circa 2.000 persone, già identificate e sanzionate grazie all’azione della Guardia di finanza e della procura di Lecce. Secondo quanto riferito da Today, il documento propone una sorta di accordo extragiudiziale.

All’interno della lettera viene richiesto un pagamento di 500 euro come “indennizzo forfettario”, da versare entro sette giorni, insieme a una dichiarazione con cui l’utente si impegna a non ripetere l’illecito. In caso contrario, Dazn minaccia azioni legali per il risarcimento dei danni, che potrebbero rivelarsi molto più onerosi.

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Partita di calcio in tv con DAZN (Canva foto) – www.insolenzadir2d2.it

La stretta contro chi guardava le partite “gratis”

Il fenomeno del “pezzotto”, ovvero lo streaming illegale delle partite di calcio, è ormai nel mirino delle autorità e delle piattaforme. Le recenti operazioni coordinate dalla procura e supportate dal sistema Piracy Shield hanno reso possibile l’identificazione di migliaia di utenti. Il meccanismo che permetteva di guardare gratuitamente contenuti a pagamento aggirando gli abbonamenti, ora presenta un conto salato.

Nel frattempo, la Lega Serie A ha espresso sostegno alle operazioni antipirateria svolte sul territorio e ha annunciato l’intenzione di estendere queste attività anche a livello internazionale. Una mossa che, unita alle lettere inviate da Dazn, segna un nuovo capitolo nella lotta contro lo streaming illegale e lascia intuire che i controlli saranno sempre più frequenti e severi.