Aggressione a Bruno Vespa, è successo dentro l’ascensore Rai | Scattata immediatamente la denuncia: è caccia ai responsabili

Bruno Vespa (Rai - youtube screenshot) - www.insolenzadir2d2.it

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Un evento increscioso avvenuto nella sede Rai di Roma riaccende il dibattito sul rispetto e la libertà nei luoghi pubblici.

Capita che le tensioni, quelle che covano sotto traccia, esplodano nei modi più inaspettati. E quando succede in ambienti istituzionali, o dentro spazi carichi di significato – tipo una sede della Rai – il gesto assume subito un’altra dimensione.

Non è più solo una provocazione: diventa qualcosa che colpisce simboli, ruoli, equilibri. E inevitabilmente innesca reazioni a catena. Nel mondo del giornalismo italiano, il dibattito pubblico è spesso infuocato. Basta poco per trasformare una divergenza d’opinione in una miccia pronta ad esplodere.

Soprattutto se parliamo di personaggi noti, volti familiari, che da anni presidiano la scena televisiva. Chi espone le proprie idee davanti a milioni di spettatori, ogni giorno, si ritrova spesso nel mirino. E talvolta il dissenso oltrepassa il limite del confronto civile.

C’è poi quella questione, mai risolta del tutto, tra libertà di parola e rispetto personale. Due principi che dovrebbero camminare insieme, ma che – lo sappiamo – finiscono spesso per scontrarsi. Ed è proprio quando il rispetto sparisce dalla conversazione, che nascono gesti che fanno discutere. O peggio, che fanno paura.

Un evento che scuote

Soprattutto se accadono dentro una sede pubblica, in un luogo dove lavorano centinaia di persone. Quando episodi del genere vengono alla luce, non restano mai confinati tra quattro mura. Le reazioni arrivano da ogni direzione.

Dichiarazioni ufficiali, prese di posizione interne, note sindacali. Perché, a ben vedere, non è in gioco solo la reputazione di qualcuno, ma l’immagine di un’intera azienda. E i valori che dovrebbe rappresentare, perché il gesto fa rumore.

Intervista a Bruno Vespa (Rai - youtube screenshot) - www.insolenzadir2d2.it
Intervista a Bruno Vespa (Rai – youtube screenshot) – www.insolenzadir2d2.it

Il gesto e l’ondata di reazioni

Succede tutto nella sede Rai di via Teulada, a Roma, come riporta Fanpage.it. Dentro l’ascensore – sì, proprio lì – qualcuno incide col chiaro intento di ferire: “Vespa infame”. Un insulto diretto, inequivocabile, che prende di mira Bruno Vespa, volto storico della TV pubblica. Il gesto viene subito alla luce e fa partire un’indagine. Le forze dell’ordine si muovono per individuare chi c’è dietro.

La Rai non resta a guardare. Anzi, l’Amministratore Delegato, Giampaolo Rossi, interviene a gamba tesa. Parla di “intimidazione inaccettabile”, condanna apertamente l’episodio e ribadisce i valori dell’azienda: pluralismo, libertà, confronto civile. Non c’è spazio per chi semina odio, dice in sostanza. E a sostenerlo, poco dopo, arriva anche la voce del sindacato Unirai. Bruno Vespa, da parte sua, sceglie di parlare solo più tardi: “Ringrazio le tante persone che mi hanno espresso solidarietà. Dopo 56 anni di televisione non è la prima volta che ricevo minacce. Ma… serve ben altro per fermarmi”. Ora si cerca chi ha lasciato quella scritta.