Si torna all’ora solare, ma stavolta cade in una data insolita | E cambia anche l’effetto sul sonno

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Cambio dell'ora (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it

Nel 2025 il ritorno all’ora solare arriva in anticipo: ecco cosa cambia davvero (e perché si parlerà anche di salute).

Con il calo delle temperature e le giornate che si accorciano, ottobre riporta al centro del dibattito uno dei rituali più discussi dell’anno: il cambio dell’ora. Sebbene sia un appuntamento ben noto, ogni sua edizione sembra sollevare nuove domande, soprattutto sul piano degli effetti fisici e psicologici. Il sonno, l’umore e persino la produttività finiscono spesso per diventare oggetto di analisi, proprio in prossimità del ritorno all’orario invernale.

Introdotto per risparmiare energia, il cambio stagionale dell’orologio affonda le sue radici in un contesto storico ben preciso, ma oggi si trova a dover giustificare la sua esistenza in un mondo completamente diverso. Tecnologie moderne, abitudini mutate e nuovi modelli di consumo energetico hanno messo in discussione l’effettiva utilità della transizione tra ora legale e ora solare.

Il principio che guida il cambio d’ora rimane lo stesso: massimizzare la luce naturale disponibile, riducendo il ricorso all’illuminazione artificiale. Ma se una volta questo meccanismo garantiva un risparmio tangibile, oggi gli esperti avvertono che i benefici sono minimi, soprattutto a fronte dei potenziali rischi per la salute. In particolare, l’alterazione dei ritmi circadiani resta uno degli effetti più controversi.

Le discussioni sul possibile superamento del cambio d’ora non sono nuove, e potrebbero trovare un punto di svolta già nel 2026. Alcuni Paesi spingono per una scelta definitiva, preferendo adottare un’unica fascia oraria stabile.

Una data diversa dal solito

Quest’anno, però, qualcosa cambierà – almeno nel calendario. Il ritorno all’ora solare non cadrà il 27 ottobre, come spesso accade, ma il giorno prima. Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025, gli orologi torneranno indietro di un’ora, segnando ufficialmente il passaggio all’orario invernale. Non si tratta di una modifica alle regole: è il calendario che fa cadere l’ultima domenica del mese in una data diversa dal solito, come ha spiegato il sito ilmeteo.net.

Di fatto, non cambiano né le modalità né le conseguenze pratiche del passaggio. Tuttavia, l’anticipo di un giorno rispetto ad anni precedenti ha riacceso l’interesse sul significato di questo rito stagionale. La sincronizzazione avverrà, come di consueto, alle ore 3 di notte, quando gli orologi verranno spostati indietro alle 2, regalando un’ora in più di sonno a chi rispetta i ritmi tradizionali.

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Quando torna l’ora solare (Canva foto) – www.insolenzadir2d2.it

Cosa accade al nostro corpo

Nonostante il piccolo “bonus” notturno, il cambiamento non è indolore. Secondo uno studio recente pubblicato dalla Stanford Medicine, l’interruzione dei ritmi circadiani può influenzare negativamente la salute, aumentando il rischio di obesità e ictus. Gli scienziati hanno analizzato gli effetti delle diverse politiche orarie, concludendo che le oscillazioni stagionali risultano le più dannose per l’equilibrio fisiologico.

In questo contesto, l’arrivo dell’ora solare viene letto in modo ambivalente. Se da un lato l’orologio che va indietro di un’ora sembra offrire un piccolo sollievo, dall’altro emerge sempre più chiaramente che questo cambio può alterare le abitudini di sonno, generando una sorta di mini jet lag.