UFFICIALE – Sciopero nazionale: scuole chiuse, mezzi di trasporto bloccati | Per 24 ore tutta l’Italia si ferma: organizzati da oggi
Treni cancellati (Depositphotos foto) - www.insolenzadir2d2.it
Treni fermi, scuole chiuse e servizi ridotti: una giornata che mette in pausa l’Italia e stravolge la quotidianità di tutti.
Capita ogni tanto che una semplice giornata lavorativa si trasformi in un vero e proprio rompicapo. Non tanto per il lavoro in sé, ma per tutto quello che ruota intorno: scuole chiuse, mezzi che non passano, orari da rivedere.
Quando succede, è come se la routine si sgretolasse sotto i piedi, lasciando spazio all’improvvisazione. E non tutti hanno il lusso di potersi riorganizzare al volo. C’è chi scopre solo la sera prima che dovrà gestire i figli a casa.
Chi rimane bloccato a una fermata aspettando un autobus che non arriverà mai. La quotidianità si inceppa, anche se solo per 24 ore, e basta così poco per cambiare il ritmo di migliaia di persone. In questi casi, la parola d’ordine diventa “arrangiarsi”, e ognuno cerca il proprio piano B.
Le famiglie si ritrovano a fare salti mortali, barcamenandosi tra il lavoro e l’assenza improvvisa di scuola o trasporti. Chi può, lavora da casa; chi non può… be’, si arrangia con i nonni, i vicini o semplicemente rinuncia.
Quando tutto si complica
È una catena che si ripercuote su tutto: appuntamenti rimandati, imprevisti continui, e quella sensazione fastidiosa di non avere il controllo. E poi c’è la comunicazione, che arriva spesso all’ultimo, poco chiara o contraddittoria.
Chiariamo una cosa: sapere in anticipo è fondamentale, ma non sempre accade. Anzi, molte volte ci si affida al passaparola o a qualche post sui social per capire cosa accadrà davvero. Il risultato? Un misto di confusione e nervosismo, soprattutto tra chi deve spostarsi per lavoro o studio.
Un giorno rallentato tra corse saltate e orari rivisti
Entrando nel dettaglio, come riporta L’Identità lo stop è stato indetto da Si Cobas, e riguarda tutto il personale del Gruppo FS Italiane. Inizia alle 21:00 del 2 ottobre e finisce esattamente 24 ore dopo, il 3. Il blocco coinvolge diversi operatori: Trenitalia, Trenord, Trenitalia Tper e affini. Per fortuna, restano garantite le fasce orarie più “strategiche”, cioè dalle 6 alle 9 del mattino e dalle 18 alle 21. Nel frattempo, sul sito di Trenitalia (che molti ormai hanno imparato a consultare in caso di scioperi) c’è la lista dei treni a lunga percorrenza che circoleranno comunque. Chi decide di non viaggiare ha diritto al rimborso. Una piccola consolazione, forse, ma almeno è qualcosa. Anche se — diciamolo — organizzarsi all’ultimo non è mai semplice.
Ma non sono solo i treni a fermarsi. Il Ministero dell’Istruzione ha confermato che il 3 ottobre anche il personale scolastico aderirà allo sciopero, sempre sotto la bandiera del S.I. Cobas. Inizialmente doveva coinvolgere l’intero mondo del lavoro, pubblico e privato. Poi c’è stato un cambio di rotta: ora riguarda solo il comparto scuola. Il che, comunque, è tutt’altro che marginale. Anche le Poste Italiane sono coinvolte, ma con effetti meno evidenti. Una sigla sindacale non firmataria del contratto nazionale ha proclamato lo sciopero, ma pare che i servizi principali non subiranno grandi interruzioni. In ogni caso, il 3 ottobre è solo l’inizio: ottobre sarà un mese pieno di agitazioni, soprattutto nei trasporti. Dodici giorni di proteste sono già programmati — sì, dodici — e non saranno solo a livello locale.