Tassa fotovoltaico, rincaro fino a 3.200€ l’anno: se hai questi pannelli adesso ti massacrano | Devi cambiarli prima che passi la legge
Fotovoltaico in casa (Depositphotos foto) - www.insolenzadir2d2.it
Questa particolarità mette a rischio migliaia di impianti poiché agisce sugli incentivi fotovoltaici: chi ha certi pannelli rischia grosso.
Negli ultimi anni, scegliere il fotovoltaico è sembrata una mossa quasi obbligata per chi voleva risparmiare e fare qualcosa di buono per l’ambiente. Ma adesso le cose sembrano prendere una piega… un po’ diversa, diciamo così.
Si parla sempre di incentivi, agevolazioni, ma qualcosa è cambiato. E non in meglio. Chi pensava di aver fatto la scelta giusta potrebbe presto trovarsi in difficoltà, e non per colpa sua. Parliamoci chiaro: installare un impianto fotovoltaico era diventato conveniente come mai prima.
Grazie ai bonus statali e alla concorrenza tra produttori, il mercato si è riempito di offerte vantaggiose. Ma ora salta fuori un dettaglio che nessuno aveva previsto. C’è un’aria di incertezza che gira tra chi ha investito nel solare.
Si parla di nuove regole, restrizioni, limiti che potrebbero lasciare molti proprietari di impianti… come dire… col cerino in mano. E non è solo una questione tecnica: dietro questa nuova direzione ci sono ragioni politiche, strategiche, economiche.
Attenzione alla nuova norma
Ma, alla fine, chi rischia di pagare il conto sono sempre gli stessi: i cittadini. E il bello è che questa novità non è ancora sulla bocca di tutti. Un po’ perché è tecnica, un po’ perché è passata quasi in sordina, ma il potenziale impatto è enorme.
L’Italia ha deciso di muoversi su un tema delicato come questo, e la sensazione è che molti non abbiano ancora ben capito cosa significhi davvero. Morale della favola: molti potrebbero trovarsi ad affrontare una vera corsa contro il tempo. Tutto questo, per una norma che – fino a poco fa – nessuno aveva nemmeno sentito nominare.
Una novità che cambia le carte in tavola
Come riporta Money.it, a partire dal 17 settembre 2025, con l’avvio della seconda fase del decreto Fer X transitorio, è entrata in vigore una nuova regola che potrebbe fare molto rumore. In pratica, vengono tagliati fuori dagli incentivi tutti i pannelli solari e relativi componenti prodotti o assemblati in Cina. La notizia è passata un po’ in sordina, ma è ufficiale: il decreto è stato firmato il 4 agosto e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27. Il piano del Ministero dell’Ambiente è chiaro: spingere la produzione europea, ridurre la dipendenza dalla Cina, e magari stimolare un mercato più “locale”.
Per farlo, hanno introdotto un vincolo mai visto prima: solo gli impianti con componenti made in UE potranno accedere agli incentivi. E per chi ha già installato materiali cinesi? Ecco, lì iniziano i problemi… La mancanza di incentivi potrebbe portare a costi extra non previsti, una vera e propria “tassa” per tanti. Questi moduli, celle e inverter prodotti in Europa oggi costano in media dal 20 al 30 % in più rispetto alle alternative cinesi. Su un impianto domestico da circa 6 kW – che normalmente richiede un investimento di 10-12 mila euro – questo scarto di prezzo, sommato alla perdita delle detrazioni fiscali, può tradursi in un aggravio stimato fino a 3.200 euro.