Altro che ferie: adesso puoi assentarti mesi interi con busta paga piena | La nuova legge sul lavoro ti fa rilassare davvero
Busta paga per stare a casa permessi e congedi (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it
Nuove tutele per chi vuole rimanere a casa: più ore di permesso retribuito e possibilità di lunghi congedi.
Da tempo si parla di come il mondo del lavoro stia cambiando per adattarsi alle esigenze dei lavoratori. La flessibilità non è più soltanto un concetto legato allo smart working o agli orari ridotti: sempre più spesso il tema riguarda il diritto a fermarsi quando la salute lo richiede. La recente evoluzione normativa ha acceso i riflettori su un aspetto che tocca da vicino migliaia di famiglie italiane.
C’è chi, alle prese con patologie complesse, ha dovuto negli anni conciliare cure frequenti e obblighi lavorativi, spesso a costo di sacrifici personali. In molti casi il rischio di perdere il posto ha rappresentato una preoccupazione costante, alimentando ansie che si sommano alle difficoltà mediche. Oggi, però, il legislatore sembra aver scelto una strada diversa.
Il tema non riguarda solo il singolo lavoratore ma anche il rapporto di fiducia con il datore di lavoro. Garantire continuità occupazionale senza trascurare la tutela della salute significa rafforzare un patto sociale. In questo senso, la normativa introdotta negli ultimi mesi rappresenta un passo importante verso un equilibrio più equo.
Se fino a poco tempo fa le possibilità di sospendere l’attività lavorativa erano limitate, ora si apre la prospettiva di un ventaglio più ampio di strumenti. Dai permessi retribuiti alle nuove forme di congedo, la legge individua modalità diverse per garantire la conservazione del posto di lavoro e, allo stesso tempo, la possibilità di seguire terapie lunghe e impegnative.
Un pacchetto di diritti per chi affronta cure difficili
Il nuovo provvedimento, entrato in vigore il 9 agosto 2025, amplia le tutele esistenti per i lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti o croniche. Una delle novità più rilevanti è l’introduzione di ulteriori 10 ore annue di permesso retribuito per esami, analisi e terapie frequenti. Queste ore si sommano a quelle già previste dai contratti collettivi e vengono riconosciute anche ai genitori con figli minori affetti da tali patologie.
Accanto ai permessi brevi, la legge n. 106/2025 introduce anche la possibilità di richiedere un congedo fino a 24 mesi, continuativo o frazionato. Durante questo periodo il lavoratore mantiene il diritto alla conservazione del posto, ma non percepisce retribuzione. Al termine, potrà inoltre avere priorità nell’accesso al lavoro agile, misura già riconosciuta dalla giurisprudenza come “accomodamento ragionevole”.
Dalla 104 alle nuove regole del 2026
Il quadro appena descritto si inserisce in un percorso iniziato con la legge 104 del 1992, che per prima ha garantito agevolazioni ai lavoratori con disabilità. Con la riforma, che sarà pienamente operativa dal 2026, si rafforzano strumenti che consentono di gestire meglio terapie lunghe e assenze non brevi. Come ricorda Brocardi, i benefici sono riservati a chi abbia un grado di invalidità pari o superiore al 74%, certificato dai medici competenti.
In sostanza, il nuovo pacchetto normativo amplia lo spettro di possibilità per chi, oltre a combattere con una malattia, deve difendere il proprio lavoro.