“Alt Polizia! Documento e targa nuova”: scatta la sanzione immediata se hai ancora quella vecchia | Fermano auto e scooter senza pietà
Alt polizia targa auto (Canva e Depositphotos foto) - www.insolenzadir2d2.it
Controllo delle targhe: attenzione ai posti di blocco della polizia stradale, se ti beccano con questa rischi una multa salata.
La scena è ormai familiare: un posto di blocco, l’alt degli agenti, e il controllo che si concentra non solo sui documenti, ma anche su un dettaglio spesso trascurato. La targa del veicolo, infatti, può diventare un elemento determinante per la regolarità della circolazione. Un piccolo segno di usura o una superficie poco brillante possono attirare l’attenzione molto più di quanto si pensi.
Molti automobilisti credono che le verifiche si limitino all’assicurazione o alla revisione, ma la realtà è diversa. Gli agenti valutano anche la leggibilità della targa, elemento che deve essere sempre integro e riconoscibile. Un’auto apparentemente in regola può quindi finire sotto osservazione per una semplice imperfezione visiva.
Non si tratta soltanto di estetica: la normativa stabilisce che ogni targa deve poter essere letta chiaramente e in qualunque condizione. Sporco, graffi o un danno causato da un piccolo urto rischiano di trasformarsi in motivi di contestazione. La conseguenza è che, davanti a un difetto considerato rilevante, la tolleranza è quasi nulla.
Da qui nasce l’equivoco più comune: pensare che siano necessarie nuove targhe per tutti i veicoli più datati. In realtà, il problema non riguarda l’anno di immatricolazione, ma la condizione concreta della targa. È questo l’aspetto che genera sanzioni e può portare perfino al fermo del mezzo.
Cosa prevedono gli articoli del codice della strada
Secondo quanto stabilito dall’art. 102 del Codice della Strada, circolare con una targa non chiaramente leggibile comporta una sanzione amministrativa che può andare da 42 a 173 euro. Come ricorda il Prontuario Codice della Strada, il problema si configura quando la scritta è compromessa da fango, gas di scarico, incidenti o oggetti che la coprono, anche solo parzialmente. In questi casi, l’infrazione è immediata.
Un discorso analogo vale per la rifrangenza. L’art. 100, comma 5, stabilisce che tutte le targhe devono essere rifrangenti, così da risultare visibili anche in condizioni di scarsa illuminazione. Se la targa è deteriorata al punto da perdere questa caratteristica, la multa varia da 26 a 102 euro e scatta il ritiro della stessa, con conseguente fermo amministrativo del veicolo.
Quando scatta il fermo e il ritiro della targa
Il passo successivo al semplice verbale è il ritiro. L’agente accertatore provvede a sequestrare la targa dopo che il mezzo viene depositato in custodia, redigendo un verbale specifico. Spesso, per prassi, viene concesso al proprietario di consegnarla direttamente agli uffici di polizia competenti, così da avviare più rapidamente la regolarizzazione.
Se invece la situazione rimane irrisolta, la procedura può portare al fermo prolungato del veicolo. Dopo tre mesi senza regolarizzazione, si arriva perfino all’alienazione del mezzo. Ecco perché gli agenti, durante i controlli, non mostrano alcuna indulgenza: dietro una targa rovinata si nasconde non solo una sanzione economica, ma la possibilità concreta di vedere l’auto o lo scooter bloccati fino alla sostituzione.