Incubo a Mediaset, giornalista aggredita davanti a tutti | Una situazione inaccettabile venuta alla luce

Logo Mediaset e arresto (Depositphotos foto) - www.insolenzadir2d2.it

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Una violenta aggressione scuote Mediaset: tensione e paura dilagano dove informare diventa sempre più pericoloso.

Negli ultimi anni, lavorare per l’informazione non è più solo una questione di inchieste e dirette. Sempre più spesso, chi fa questo mestiere si trova a fronteggiare situazioni al limite, dove la tensione diventa fisica e la violenza smette di essere solo un rischio teorico.

E Mediaset, purtroppo, non fa eccezione. Capita che qualcuno venga minacciato mentre lavora, o che una giornalista venga fermata mentre cerca di raccontare una storia scomoda. Non sono episodi isolati.

Accadono con una frequenza che ormai non sorprende più nessuno. O forse sì — ma non dovrebbe. Quando il lavoro giornalistico si svolge senza protezioni, ogni intervento può trasformarsi in un campo minato.

Basta un gesto sbagliato, o anche solo essere nel posto sbagliato al momento sbagliato, perché tutto degeneri in pochi secondi. E in quel momento, raccontare i fatti passa in secondo piano: conta solo uscirne interi.

Un fatto gravissimo

A Mediaset sono ormai abituati a queste situazioni complicate, ma questo non significa che ci si possa fare il callo. Ogni aggressione, ogni atto intimidatorio, è una ferita al diritto di cronaca e a chi lo esercita ogni giorno con serietà. E dietro ogni servizio andato in onda, a volte, c’è una storia molto più pesante di quella che lo spettatore immagina.

Eppure, è proprio in questi contesti che l’informazione diventa davvero necessaria. Sono luoghi dove i problemi non arrivano mai da soli, dove chi prova a raccontare viene spesso visto come un intruso. O peggio ancora, come una minaccia. E allora il rischio, che magari sembrava lontano, diventa reale nel giro di pochi minuti.

Arresto (Depositphotos foto) - www.insolenzadir2d2.it
Arresto (Depositphotos foto) – www.insolenzadir2d2.it

La reazione e gli arresti

I fatti sono successi tutto d’un colpo, nel pomeriggio. Una troupe di Mediaset stava lavorando a un servizio per il programma Fuori dal Coro, proprio nel quartiere Quarticciolo, a Roma. Il tema era delicato: spaccio e criminalità nelle periferie. A bordo dell’auto c’erano la giornalista Costanza Castiglioni e due cameraman. A un certo punto, quattro uomini li hanno accerchiati con due auto, bloccando la strada. Volevano a tutti i costi lo smartphone con cui Costanza stava registrando — così, di botto. Lei era riuscita a riprendere alcune scene dal finestrino, in modo molto discreto, ma evidentemente qualcuno se n’è accorto. Hanno iniziato a seguirli, suonando il clacson per costringerli a fermarsi, poi li hanno bloccati.

Hanno anche provato a strapparle il telefono con vigore e violenza, ma niente da fare: era legato con un cordino, e lei ha resistito. La troupe, appena ha potuto, è ripartita in fretta. Hanno raggiunto due pattuglie della municipale in fondo a viale Palmiro Togliatti e lì hanno chiamato la polizia. I “falchi” della Squadra Mobile sono arrivati subito e, grazie al video salvato da Costanza, sono riusciti a beccare due dei quattro aggressori. Li avevano parcheggiato di nuovo poco distante, come se nulla fosse. I due fermati hanno 23 e 24 anni, con precedenti legati allo spaccio. Ora dovranno rispondere di tentata rapina e violenza privata. Tutto questo — come riporta Fanpage.it — per un servizio giornalistico.