“Alt! Da oggi queste targhe sono vietate”, nuova riscrittura del Codice della Strada | L’adeguamento parte dal 1° ottobre
 
                Targhe auto vietate (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it
Con questi numeri e queste lettere non puoi più circolare per strada: ecco come cambiano le regole per le targhe.
Le targhe automobilistiche non sono soltanto un dettaglio tecnico, ma il vero e proprio “nome” di un veicolo. Senza di esse, infatti, la circolazione sarebbe impossibile, così come lo è l’identificazione legale del mezzo. Per questo motivo ogni variazione o divieto legato alla loro composizione richiama sempre grande attenzione.
Spesso si sottovaluta quanto la targa sia fondamentale per la vita di un’auto: è il documento visibile che la distingue da tutte le altre, insieme al numero di telaio. Una semplice irregolarità può trasformare la quotidianità di un automobilista in un problema burocratico e, in certi casi, persino in una violazione di legge.
Non va dimenticato che avere una targa danneggiata, scolorita o poco leggibile comporta rischi concreti. In queste circostanze, oltre alla multa, può scattare anche il fermo del veicolo, poiché una targa non perfettamente riconoscibile mina la sicurezza e la tracciabilità del mezzo. La cura di questo dettaglio non è quindi solo estetica, ma una vera e propria esigenza legale.
Da anni le autorità competenti monitorano con attenzione la questione, stabilendo criteri molto rigidi per la produzione e l’assegnazione delle targhe. Non si tratta soltanto di uniformità formale, ma anche di evitare situazioni che potrebbero creare disagio, confusione o addirittura offendere la sensibilità pubblica.
Quando la combinazione diventa un problema
Dietro la sequenza di lettere e numeri non c’è soltanto un ordine casuale: ogni combinazione è verificata e approvata prima di entrare in circolazione. In certi casi, infatti, alcune targhe sono state considerate non idonee, proprio per la possibilità di risultare offensive o richiamare temi delicati. Già nel 2022, per esempio, alcune sigle sono state eliminate perché ritenute inappropriate.
Come ricorda Borg News, la questione non riguarda solo insulti o riferimenti poco eleganti, ma anche abbreviazioni che potrebbero essere associate a malattie, eventi traumatici o sigle riservate ad altre categorie di veicoli. Questo dimostra come dietro un’apparente banalità si nasconda un controllo molto più severo di quanto sembri.

Le combinazioni vietate e i nuovi divieti
Tra le novità più significative c’è il divieto di alcune lettere, come le vocali I, O, U e la consonante Q, facilmente confondibili con numeri o simboli già in uso. La scelta è dettata dalla necessità di ridurre ambiguità e di evitare possibili equivoci in fase di identificazione.
A queste esclusioni si aggiungono oltre duemila combinazioni che non potranno mai comparire sulle targhe, in quanto considerate potenzialmente offensive o legate a significati indesiderati. Un sistema progressivo di assegnazione e revisione continua a eliminare le anomalie, a conferma di come le regole diventino sempre più severe col passare del tempo.

 
                                             
                                            