Nuovi divieti in spiaggia, addio a musica, cibo e bevande: la legge non fa sconti a nessuno | Fioccano le multe

Spiaggia attrezzata affollata (Depositphotos foto) - www.insolenzadir2d2.it
Una nuova ondata di regolamenti sta riscrivendo il volto di alcune delle spiagge più iconiche del mondo, ma che noia!
Una giornata in riva al mare, per molti, non è solo relax sotto l’ombrellone. È musica, chiacchiere, odori di cibo che si mescolano alla salsedine, venditori ambulanti che animano la sabbia.
Eppure, qualcosa sta cambiando in modo significativo in alcune località dove la spiaggia è parte dell’identità stessa del territorio.
Il contrasto tra ordine e spontaneità è sempre stato al centro del dibattito sulle spiagge urbane più frequentate del pianeta. Da un lato c’è chi chiede regole più severe per garantire tranquillità e pulizia, dall’altro chi teme che ogni nuova norma finisca per spegnere un pezzo di autenticità.
I luoghi di mare non sono solo cartoline turistiche: sono anche spazi sociali, culturali, economici. Le decisioni amministrative, dunque, incidono profondamente sulle abitudini quotidiane di chi quei luoghi li vive, non solo li visita.
Nuove regole e vecchie abitudini a confronto
Dal 1° giugno 2025 le spiagge di Rio de Janeiro, tra cui Copacabana e Ipanema, sono interessate da una serie di nuove norme volute dal sindaco Eduardo Paes. Obiettivo dichiarato: ridurre il caos e migliorare la vivibilità di uno degli spazi pubblici più amati e frequentati del Brasile. Le nuove regole impongono limiti alla musica, sia in termini di volume che di modalità di diffusione, e mettono vincoli rigidi alle attività dei venditori ambulanti e dei famosi chioschi sulla spiaggia, le “barracas”.
Non si possono più usare griglie, carbonelle o borse frigo, strumenti essenziali per la preparazione del cibo venduto in spiaggia, come spiedini, pannocchie bollite e bevande fresche. Le insegne delle barracas, prima colorate e ricche di personalità, devono ora essere sobrie, bianco e nero, con solo nome e numero. Anche la musica dal vivo è stata regolamentata: non del tutto vietata, ma ammessa solo con programmi prestabiliti e limiti precisi sul volume. Come riporta Il Post, l’intento è contenere il “rumore di fondo” che invadeva le spiagge, ma la misura è stata accolta con molte perplessità.

Cosa sta davvero cambiando sulle spiagge di rio
Il cuore del cambiamento riguarda proprio quell’ecosistema vibrante che rendeva le spiagge di Rio così uniche. I venditori ambulanti, spesso provenienti dalle favelas, rappresentavano non solo una fonte di reddito ma anche una parte viva del paesaggio umano e culturale. Ora, senza licenza, non possono più operare, ma il processo di approvazione delle nuove autorizzazioni è lento e molti lavoratori rischiano di restare esclusi.
Le multe sono arrivate, ma in modo disomogeneo: frequenti in alcune zone, assenti in altre. E mentre le autorità iniziano a ipotizzare modifiche parziali alle norme più contestate, le spiagge sembrano vivere una fase di transizione. Si valuta di reintrodurre colori sulle insegne, ma con criteri più sobri, e si discute su come permettere la vendita di alcuni cibi, in forma diversa.