Acqua e veleno, ogni volta che la riempi le bottiglie stai bevendo plastica tossica: l’etichetta rivela tutto | Butta subito quella bottiglia

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Pericolo bottiglie di plastica (Canva foto) - www.insolenzadir2d2.it

Ogni estate milioni di persone riutilizzano bottiglie di plastica credendo sia una scelta green, ma non immaginano cosa stanno ingerendo.

Il gesto è così semplice da sembrare innocuo: finita l’acqua, si riempie la bottiglia e si riparte. In spiaggia, in auto, al lavoro. È diventato un automatismo, specialmente durante i mesi più caldi, quando l’idratazione è fondamentale. Ma proprio in questa abitudine quotidiana si nasconde una minaccia silenziosa.

Molti vedono nel riutilizzo una scelta virtuosa, che fa bene all’ambiente e riduce i consumi. È anche vero che le campagne contro la plastica monouso hanno portato a diffidare delle vecchie pratiche di consumo, spingendo milioni di persone a cercare soluzioni “più sostenibili”.

Ma una soluzione solo apparentemente ecologica può trasformarsi in un rischio concreto per la salute.

Alcuni iniziano ad accorgersi di piccoli segnali: un sapore strano nell’acqua, una bottiglia che cambia forma al sole, o minuscoli segni di usura dopo pochi utilizzi. Spesso si tende a ignorare questi dettagli, ma è proprio lì che si annida il vero problema. La plastica, col tempo, inizia a reagire all’ambiente che la circonda. E il contenuto che dovrebbe dissetare, finisce per contaminare.

Le bottiglie che rilasciano plastica invisibile

La questione riguarda milioni di bottiglie in commercio, vendute nei supermercati ogni giorno. Non tutte sono uguali, e il materiale di cui sono fatte può determinare il confine tra sicurezza e esposizione a sostanze indesiderate.

Secondo l’esperto Philipp Wanner, ricercatore della Goethe University e studioso di microplastiche, riutilizzare bottiglie di plastica – soprattutto in PET – può aumentare l’assunzione di microplastiche attraverso l’acqua. Il PET, materiale diffuso per la sua leggerezza e praticità, è però estremamente vulnerabile al calore e alla pressione: bastano l’esposizione al sole o una leggera compressione per favorire la formazione di crepe e il rilascio di particelle tossiche.

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Bottiglie di plastica (Canva foto) – www.insolenzadir2d2.it

Allarme bottiglie: attenzione al riutilizzo prolungato

Come riporta Money, il problema non è l’uso singolo delle bottiglie, ma il loro riutilizzo prolungato. Con il tempo e le condizioni ambientali, anche bottiglie apparentemente integre possono diventare veicolo di plastica ingeribile. Non è ancora noto quanti frammenti finiscono effettivamente nell’organismo, ma gli studi stanno sollevando interrogativi seri su quali effetti a lungo termine possano avere queste sostanze sul corpo umano.

Wanner sottolinea che non esiste una soglia sicura per il riutilizzo delle bottiglie in PET, motivo per cui è consigliabile evitarlo del tutto. L’alternativa? Contenitori in vetro, plastica rigida, acciaio o alluminio, materiali meno reattivi e molto più resistenti. Le microplastiche sono ormai ovunque, ma ridurre almeno quelle che possiamo evitare resta una misura prudente e concreta.