“Queste città stanno sparendo”: addio totale, non esisteranno più, vai a visitarle prima della sparizione definitiva

Città che stanno scomparendo (Depositphotos foto) - www.insolenzadir2d2.it
Queste città stanno scomparendo: scoprile ora, prima che l’erosione e l’abbandono le cancellino per sempre dalla mappa e dalla memoria.
In giro per l’Italia ci sono posti che sembrano usciti da un altro secolo. Luoghi che non si trovano sulle solite guide turistiche, ma che hanno un fascino tutto loro. Sono borghi piccoli, dove il tempo ha rallentato e la vita scorre ancora come una volta. Camminarci dentro è come sfogliare un vecchio album di famiglia: ogni pietra, ogni vicolo ha qualcosa da raccontare.
C’è qualcosa di incredibilmente vero in questi posti. Niente caos, niente luci al neon. Solo silenzi pieni, vecchie insegne scolorite, e magari una nonna alla finestra che ti guarda passare con curiosità. A volte capita di inciampare in una trattoria con quattro tavoli, dove il sugo sa di domenica e il pane è ancora caldo. Sono esperienze che ti restano, anche se ci sei stato solo mezza giornata.
Il problema è che questi posti rischiano di sparire. Alcuni sono troppo isolati, altri si sgretolano un po’ alla volta per colpa della natura o del tempo. La gente, specie i giovani, se ne va, cercando lavoro e opportunità altrove. E allora quei borghi bellissimi restano lì, vuoti. Con le porte chiuse, le piazze silenziose e le feste di paese che non si fanno più.
Eppure, sono proprio questi luoghi a custodire l’anima più autentica dell’Italia. Un’Italia che non fa notizia, ma che continua a vivere nelle mani di un artigiano, nei racconti degli anziani o in una sagra messa su con quattro tavoli di legno. E proprio perché sono così rari, vale la pena andarci adesso, prima che sia troppo tardi.
Posti veri da vivere, prima che svaniscano
Come riporta www.bellagioiabistrot.it, queste cinque città sono tra quelle che potrebbero non esserci più tra qualche decennio. Non è un’esagerazione. I cambiamenti climatici, l’abbandono, l’erosione… stanno davvero mettendo a rischio la loro esistenza.
E allora che si fa? Ci si va, magari anche solo per un weekend. Si cammina per quei vicoli, si parla con chi è rimasto, si mangia qualcosa di buono. Ogni visita, ogni passo fatto lì dentro, è un modo per tenerli in vita un po’ di più. Tanto, a volte basta poco per fare la differenza.

Borghi sospesi tra bellezza e abbandono
Tra i tanti nomi che potremmo citare, ce ne sono alcuni che spiccano per storia, atmosfera e – purtroppo – fragilità. Civita di Bagnoregio, nel Lazio, è forse il caso più emblematico: la chiamano “la città che muore” e non è un modo di dire. Il terreno sotto si sta letteralmente sgretolando. Poi c’è Montefioralle, in Toscana, un villaggio fiabesco stretto tra le colline e i vigneti del Chianti. Bello da togliere il fiato, ma quasi dimenticato.
Andando avanti, troviamo Roccascalegna, con il suo castello aggrappato a una roccia abruzzese e un paesino che si svuota anno dopo anno. E poi c’è Brisighella, che nonostante i suoi eventi e l’olio strepitoso, fatica a trattenere i giovani. Tutti posti che sembrano usciti da una cartolina, ma che rischiano di diventare solo… fotografie.